I sottoscritti cittadini italiani,
premesso che il Governo
a) ha fissato la scadenza elettorale amministrativa per il 27 aprile, nonostante fossero già da settimane in attesa di convocazione undici referendum abrogativi nazionali;
b) ha rifiutato la tempestiva richiesta, avanzata dal Comitato Promotore dei Referendum e da oltre 100 parlamentari, di far coincidere l'appuntamento amministrativo con quello referendario;
c) ha successivamente convocato il voto referendario per il 15 giugno, in una data in cui, dunque, il termine dell'anno scolastico e l'inizio delle vacanze impedirà di fatto a milioni di cittadini italiani l'esercizio del diritto di voto;
considerato che
d) l'appuntamento amministrativo riguarda solo un sesto dell'elettorato e non interessa in alcun modo 40 dei 49 milioni di cittadini elettori;
e) al contrario, la consultazione referendaria consentirà all'intero corpo elettorale di esprimere il voto su 11 diversi referendum;
f) al rinnovo delle amministrazioni comunali cioè ad una scadenza amministrativa e "parziale" non si deve attribuire alcuna valenza politica nazionale, e dunque non esiste n, può essere invocata l'esigenza di separare radicalmente i periodi di campagna relativi al voto amministrativo ed al voto referendario;
g) la campagna elettorale non deve essere organizzata attribuendo ai partiti politici nazionali un diritto esclusivo o prioritario di presenza, nell'ambito degli spazi di informazione e propaganda relativi alla consultazione amministrativa, quali quelli loro assegnati in occasione delle campagne elettorali nazionali;
h) la media di votanti nelle consultazioni referendarie, a partire dal 1990, registra una percentuale di partecipazione al voto che supera il 77% per quelle tenutesi nel mese di aprile, ed S pari al 54% per quelle tenutesi nel mese di giugno;
i) il Governo deve consentire e secondare, e non già impedire o compromettere, la possibilità di partecipazione al voto di tutti i cittadini;
Tutto ciò premesso e considerato,
rivolgono un pressante invito al Governo
affinchè, riconsideri d'urgenza la decisione adottata e, tenendo presente i termini di indizione, fissi la data della prossima consultazione referendaria in una domenica precedente quella del 1 giugno 1997.