Al momento, la situazione è questa: la discussione della mozione, al Senato, è prevista come ultimo punto dell'ordine del giorno della seduta di giovedì 3 aprile.Se non vi fosse una inversione dell'ordine dei lavori, od un impegno da parte di un numero di gruppi sufficiente per assicurare la discussione e l'approvazione della mozione, molto difficilmente si giungerebbe all'esame del provvedimento. Anche se il Senato giungesse alla discussione (e, in ipotesi, all'approvazione) della mozione in una data successiva a quella del 4 aprile, non esisterebbe tecnicamente per il Governo la possibilità di dare attuazione all'indirizzo parlamentare. Infatti, i termini di convocazione del referendum prevedono che il decreto di indizione debba essere emanato fra il 70 e il 50 giorno precedente quello della consultazione: dunque il 5 aprile scadono i termini per la convocazione del referendum per il 25 maggio.
E' dunque più che mai necessario ed urgente che i gruppi parlamentari e ciascun singolo senatore concentrino, nelle prossime ore, gli sforzi per favorire una decisione che riconosca pienamente, come da settimane sosteniamo, la possibilità ed i diritti di voto dei cittadini elettori.>>