ORDINE DEI GIORNALISTI: PER IL PARLAMENTO EUROPEO IL SISTEMA ITALIANO VIOLA LA LIBERTA' DI STAMPA.
Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, presidente del Comitato di sostegno referendum "Ordine dei giornalisti".
Per il secondo anno consecutivo il Parlamento Europeo torna ad esprimersi, con durezza, contro
le leggi (in vigore soltanto in Italia) che collegano il pieno godimento della libertà di stampa all'iscrizione all'Ordine professionale dei giornalisti.
Il paragrafo approvato dal Parlamento europeo, nell'ambito del rapporto annuale sul rispetto dei diritti dell'uomo nell'Unione europea nel 1995, recita come segue:
"Il Parlamento europeo ribadisce che la libertà di stampa è un diritto fondamentale soggetto unicamente ai limiti imposti dal rispetto degli altri diritti fondamentali e che l'esercizio di tale diritto non può essere vincolato a un'autorizzazione amministrativa o all'autorizzazione di un'associazione professionale di giornalisti".
Se pensiamo che in Italia non è possibile nemmeno pubblicare un giornale, nel caso in cui il direttore responsabile non è iscritto all'ordine, è evidente che il richiamo dell'Assemblea di Strasburgo colpisce direttamente la legislazione del nostro Paese.
In vista del voto sul referendum per l'abolizione dell'Ordine, arriva un'ulteriore ed autorevole sostegno alle ragioni dei Comitati promotori, che suona come una sconfessione non soltanto nei confronti dei rappresentati dell'Ordine dei giornalisti nostrano (mai come in questo periodo attivi nel difendere i propri privilegi), ma anche per il Presidente della Repubblica, il quale si è già pubblicamente mosso (al di fuori dei propri poteri) in difesa dell'Ordine.