PRIVATIZZAZIONI, AL VIA LA BATTAGLIA DI PRIMAVERA
L'economista di Fi, Antonio Marzano: "Invece del tfr; proponiamo di rilanciare le dismissioni. Sperando che i centristi "
Ricomincio dalle privatizzazioni". E' questo lo slogan del Polo sul risanamento dei conti pubblici. La questione, rientrata di prepotenza nell'agenda politica di Montecitorio dopo la missione in Albania, rappresenta per l'opposizione un'occasione d'oro. Il Pds voglioso di mostrarsi socialdemocratico soffre la concorrenza e i veti di Rifondazione comunista e, finora, ha saputo semplicemente piazzare poltrone al posto giusto, Prodi sa di dover invertire la rotta ma non lo può fare senza l'apporto dei comunisti, i popolari e i diniani sgomitano sperando in un segnale del Polo. Il centrodestra, dal canto suo, ha già la strategia pronta. Rinvigorito dalle difficoltà dell'esecutivo sull'Albania, ha già messo sotto accusa l'ambiguità del discorso di Prodi sulla riforma del Welfare State e sulle dismissioni, essenziali per il riequilibrio del bilancio pubblico. Antonio Marzano, responsabile economico di Forza Italia e vicepresidente dei deputati azzurri, si prepara a guidare l'offensiva contro il prelievo sul tfr co
n una proposta concreta, accolta da tutto il Polo: sostituire l'odioso balzello sulle liquidazioni con i proventi delle privatizzazioni. "A tale scopo - spiega - solleveremo l'eccezione di incostituzionalità per il trattamento di fine rapporto e, al tempo stesso, presenteremo una serie di emendamenti al testo della manovrina, che prevedono un aumento delle azioni di Eni ed Enel da mettere sul mercato".
L'idea sembra buona, ma vale soltanto per Forza Italia o per tutto il Polo?
Posso assicurare che la linea del centrodestra sulla manovra sarà questa. L'ispirazione del nostro progetto è chiaramente antistatalista: non a caso, tiriamo in ballo le privatizzazioni, rimaste finora inattuate.
Anche An e Ccd sono d'accordo?
Assolutamente. So bene che si è sempre considerata liberista aoltanto Forza Italia, e neanche per intero, ma si tratta di una credenza infondata. In Alleanza nazionale ho riscontrato molto liberismo, come pure nel Centro cristiano democratico.
Tuttavia, la mozione del Polo sulle privatizzazioni è finita nel dimenticatoio. Come mai?
E' stata insabbiata, forse, ma non da noi. Tanto è vero che dalla mera teorizzazione di quel documento, ora passiamo ai fatti, dando inizio alla battaglia, incentrata sulle misure inique della manovra di primavera. Per quanto riguarda l'incostituzionalità, sottolineiamo l'illiceità del prelievo sul trattamento di fine rapporto rispetto all'articolo 81 della Costituzione: i posticipi e gli anticipi delle entrate, infatti, aumentano negli anni a seguire il fabbisogno pubblico, provocando lo sfondamento dei conti pubblici. Quindi, il principio secondo il quale ogni spesa deve essere coperta da apposita previsione di legge diventa un'espressione vuota.
Sulle privatizzazioni, qual è la proposta del Polo?
L'ipotesi è la sostituzione della misura sul tfr con un aumento delle quote Eni ed Enel da mettere sul mercato. Ciò comporta, ovviamente, un'accelerazione delle privatizzazioni. Entro il 31 ottobre, bisognerebbe porre in vendita il 15 per cento dell'Eni mentre, tra il '98 e il '99, il 30 per cento deve trovare una collocazione privata. Un calendario del genere è richiesto dal fatto che il balzello sulle liquidazioni copre un arco di tre anni. In più, presentiamo un emendamento per una maggiore trasparenza della vendita dei beni appartenenti agli enti previdenziali. E' fondamentale, per noi, che il ricavo di operazioni del genere sia utilizzata per risanare il deficit pensionistico.
E la golden share?
L'abbiamo sempre contrastata e continueremo a farlo. In tal senso, consideriamo scandaloso lo scambio StetEnel che Bertinotti ha ottenuto sulla questione.
Insomma, ritornate a fare opposizione.
Una cosa è la responsabilità in emergenze come quella albanese, un'altra cosa la politica economica. Come ho ripetuto in aula replicando al discorso del presidente del consiglio, finora il governo si è distinto per le sue promesse demagogiche.
Scendere in campo sulle privatizzazioni significa incontrare l'ostacolo di Rifondazione. Dal punto di vista politico, come intendete superarlo?
Una battaglia del genere serve innanzitutto a far emergere le contraddizioni di una maggioranza che ha promesso, anche di recente, privatizzazioni veloci e autentiche. In realtà, l'obiettivo del Polo è far scoppiare i contrasti interni al centrosinistra che, lo si è visto negli ultimi tempi, è diviso in due. Ed è su questa spaccatura che noi contiamo per annullare l'effettoRifondazione. In particolare, le nostre proposte possono soddisfare le esigenze dei centristi dell'Ulivo, stanchi delle concessioni di Prodi nei confronti di Bertinotti.
Silvia Cerioli