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Partito Radicale Rinascimento - 13 aprile 1997
Da La Repubblica" del 13 aprile 1997 - pag. 9

"D'ALEMA, PIU' CORAGGIO CON BERTINOTTI"

FOSSA LODA TRONCHETTI MA LO CORREGGE: NON STA A NOI SCEGLIERE IL PREMIER

Le reazioni all'intervista a "Repubblica". "Il leader pds si assuma maggiori responsabilità"

Di Nino Sunseri

PIACENZA - La Confindustria invita Massimo D'Alema a farsi sotto e usare toni più fermi nei confronti di Rifondazione: "Come segretario del Pds rappresenta l'azionista di maggioranza del governo - dice Giogio Fossa utilizzando un'espressione tipica degli analisti finanziari - Quindi è giunta l'ora che si faccia coraggio e assuma le sue responsabilità".

Non è una candidatura per Palazzo Chigi ("Non tocca agli industriali indicare l'inquilino di Palazzo Chigi") ma rappresenta comunque una significativa apertura di credito.

Il capo degli imprenditori italiani parla appena dopo la conclusione del convegno su "Globalizzazione e occupazione".

E' la prima sortita pubblica dopo la protesta organizzata dalla Confindustria nella piazza virtuale di Roma. Sui tavoli dei cronisti c'è l'intervista a Repubblica di Marco Tronchetti Provera nella quale il presidente della Pirelli invita il capo del Pds ad assumere la guida del governo "per far uscire la maggioranza dall'attuale stato di confusione".

Data la sua posizione di rilievo il capo della Pirelli non è certamente personaggio da parlare a caso. Fossa è più cauto e in qualche modo frena il collega Tronchetti. "Avevo detto già qualche mese fa, in una situazione che era già difficile all'interno di una maggioranza sicuramente non omogenea, che mi sarebbe piaciuto vedere il partito di maggioranza all'interno della maggioranza, cioè il Pds, attraverso il suo segretario Massimo D'Alema, dare maggiori segnali di un comportamento diverso a questo governo, che comunque era ed è presieduto dall'onorevole Prodi" ha detto Fossa. "Invece - ha continuato - i segnali, i diktat, la strada, la segnava sempre Bertinotti". Per questo, secondo Fossa "sarebbe meglio spostare verso il Pds, quindi più al centro, l'asse del governo". "Poi - ha ribadito - chi debba stare a Palazzo Chigi non è un problema che riguarda Confindustria".

Pochi minuti prima, chiudendo il convegno, Giorgio Fossa non aveva risparmiato altre pesanti critiche al governo: "Prodi ha detto che vuole riformare lo Stato sociale: noi aspettiamo che lo faccia rapidamente con una posizione concordata insieme all'intera maggioranza". Perché altrimenti c'è il rischio di ripetere il solito copione "di una trattativa pubblica con gli industriali e con i sindacati e poi un altro negoziato, al ribasso con una parte della maggioranza".

Dunque la Confindustria boccia Prodi e chiede a D'Alema di farsi coraggio. Viene così definitivamente allo scoperto la frattura che si era manifestata a dicembre quando lo stesso Fossa aveva gridato che questo governo "sarebbe stato spazzato via dal Paese".

Il presidente della Confindustria gioca di fioretto a Piacenza sulla pedana che gli ha preparato Tronchetti Provera. Vuole evitare la graticola delle accuse che, mentre parla, è già in costruzione in un'altra stanza dell'antico palazzo. A prepararla Sergio Cofferati, leader della Cgil secondo il quale "si sta manifestando una tendenza a rimettere in discussione le dinamiche del maggioritario che francamente non andrebbe assecondata. Mi sorprende un po' che a farlo sia un uomo attento come Tronchetti Provera".

Così fossa si sforza di sfuggire alla trappola dei personalismi: "Da me non otterrete nessun nome per Palazzo Chigi". Insiste a spiegare che secondo la Confindustria il governo deve spostarsi "maggiormente sull'asse centrale del Pds e non sull'estrema che è Rifondazione". "Non dico - ha aggiunto nel tentativo di sillabare il suo pensiero - che il timone debba passare da prodi a D'Alema ma che il Pds deve essere più forte nel segnare la strada dell'esecutivo, finora deviata verso Rifondazione e verso Bertinotti".

Se poi al governo dovesse andare D'Alema "lo giudicheremo dai fatti". Se rimane prodi "giudicheremo anche lui e la sua politica economica anche se, come sapete, per noi non è positiva".

 
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