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Notizie lista Pannella
Segreteria Rinascimento - 19 aprile 1997
Da "Il Foglio" del 19 aprile 1997 - pag. 3

SU WELFARE E LAVORO SI PREPARA LA NUOVA ONDATA REFERENDARIA

Roma Stato sociale e mercato del lavoro sono i due obiettivi principali della nuova, imponente campagna referendaria che Marco Pannella e i suoi "club" stanno approntando per la prossima primavera. Le cifre sono da record: il menù di quesiti a cui lavora l'equipe di esperti messi assieme dal comitato promotore varia da un minimo di 24 a un massimo, per ora, di 45. La strategia abrogativa di Pannella tocca tutti i temi più caldi del momento: pensioni di anzianità regime transitorio delle pensioni di vecchiaia, lavoro parttime, lavoro a domicilio, privatizzazione del collocamento, liberalizzazione totale dei contratti a tempo determinato, riforma del licenziamento individuale, abolizione della "reintegrazione" come sanzione generalizzata. E l'elenco prosegue ancora a lungo. Ma la preoccupazione principale dei promotori sono i tempi e di conseguenza i costi dell'iniziativa: per poter votare nella primavera del '98, occorre che le firme necessarie siano raccolte entro il 30 settembre, altrimenti si passa all'an

no successivo. Tolto il mese di agosto e considerando che si ritengono valide solo le firme ottenute nei tre mesi precedenti al momento del deposito, restano (secondo il comitato) non più di 60 giorni utili a raccogliere svariati milioni di firme. "Una campagna referendaria così rapida e impegnativa comporta costi altissimi spiega Benedetto Della Vedova, coordinatore dei Club Pannella e noi partiremo solo se otteniamo subito contributi per almeno un decimo del necessario: al resto provvederemo in corso d'opera. Ci servono almeno tre miliardi rispetto ai trenta che prevediamo di spendere per una colossale campagna di informazione". La macchina referendaria è già in moto e, visti i temi toccati dai referendum, il primo obiettivo dei riformatori è il coinvolgimento di Confindustria. "Con Marco Pannella abbiamo incontrato i responsabili di Confindustria molte volte racconta Della Vedova Hanno detto che i nostri referendum coincidono in pieno con la loro politica, ma nonostante questo esitano a scendere in ca

mpo ufficialmente. Come associazione temono di perdere posizioni nei rapporti negoziali con il governo: io credo che al contrario ne uscirebbero rafforzati.

Comunque siamo in attesa di una risposta definitiva". In particolare Confindustria apprezza i referendum sulla flessibilità del mercato del lavoro, specie dopo i passi indietro segnati con l'ultima definizione (di

prossima approvazione in Parlamento) del "pacchetto Treu". Uno dei referendum sarà infatti teso a cancellare la nuova norma secondo la quale il pretore può intervenire nel merito dei licenziamenti di oltre cinque dipendenti. E si vede, in viale Astronomia, con favore il quesito che, intervenendo sulla legge Dini, porta ad effetto immediato l'abolizione delle pensioni di anzianità, fissata nel 2008. Non ci sono però dichiarazioni ufficiali di sostegno se non un laconico: "stiamo ancora esaminando la questione". Particolarmente allarmata è la reazione di Rifondazione comunista alla nuova ondata referendaria: "Questi referendum, se ammessi, saranno una tragedia per l'Italia

dice Franco Giordano, responsabile economico di Rc perché metteranno l'una contro l'altra le parti più deboli del paese: anziani contro giovani, lavoratori contro disoccupati. Sotto gli occhi compiaciuti di chi non ha nulla da temere da queste riforme. Lo stato sociale e il lavoro sono materie di confronto e di verifica continua, e non possono essere sottoposte alla mannaia referendaria che non produce riforma ma solo annientamento. Spero che l'iniziativa di Pannella cada nel vuoto: è frutto di una visione iperliberista della società non accettabile". Agli antipodi la posizione di Antonio Martino di Forza Italia: "Condivido in pieno l'impostazione dei referendum pannelliani su lavoro e welfare. soprattutto di fronte a un Parlamento che su questi temi è paralizzato da mille veti, mentre nel paese c'è ormai una maggioranza chiara a favore di grandi riforme economiche. Mi auguro solo che tanta fatica dei riformatori non venga ripagata con una nuova carneficina da parte della Consulta, altrimenti dovremmo cambi

are la Costituzione e scriverci che la sovranità appartiene al popolo, a patto che non la eserciti".

 
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