SOVVERSIVO CON LA TOGA
Di Giorgio Bocca
Credo che il procuratore di Milano Francesco Saverio Borrelli si sia stufato di questa penosa sceneggiata della Bicamerale e che abbia fatto le dichiarazioni che ha fatto perché non gli sembra il caso di aggiungere la beffa al danno. Le sue dichiarazioni sono un'arma offerta alla grande congiura bicamerale per affondare la giustizia che in questi anni ha ripristinato la regole " la legge è eguale per tutti". Un magistrato che ha fatto il suo dovere di fronte ai sepolcri imbiancati della politica che stanno di comune accordo restaurando il vecchio Stato, quello in cui i grandi ladri della chimica, dell'Iri, dell'Eni,, della Enimont, della P2 facevano impuniti i loro sordidi intrallazzi.
"Mio padre magistrato" ha detto Borrelli "deve rivoltarsi nella tomba a sapere che suo figlio, magistrato, e un pluriindiziato di reato". Se abbiamo ben capito la dichiarazioni per cui Borrelli rischia un procedimento disciplinare sono le seguenti: la Bicamerale è esposta al diktat di Berlusconi e del signor Berlusconi non parlo perchè è imputato in una inchiesta della mia Procura. Non mi pare che vi siano dubbi sulle ragioni per cui Berlusconi ha accettato di partecipare alla Bicamerale e di darne la presidenza a Massimo D'Alema. Lo ha detto mille volte: la riforma della giustizia per lui è un fatto decisivo, più importante dell'entrata nell'euro e di tutte le altre riforme costituzionali. Lo ha detto anche il presidente Cossiga: "Se volete farvelo amico pronunciare la parola amnistia". Gli uomini della restaurazione come il professor Panebianco, editorialista del "Corriere della sera", non perdono occasione per criticare il "partito dei giudici" che invece che amministrare la giustizia fa politica. Se i gi
udici di Mani pulite fossero dei politici, cioè gente che esercita "l'arte del possibile", non si sarebbero mai messi contro a potentati come la Fiat o come Mediaset, due giganti dell'industria e della informazione. E spesso mi è capitato di chiedermi perché andassero a testa bassa contro poteri che in questo paese dominano incontrastati dalla formazione dello Stato unitario. Non ho mai osato dirglielo sapendo quale sarebbe stata la loro risposta, la risposta di che crede che "la legge sia uguale per tutti". Borrelli l'arrogante, Borrelli il sovversivo, Borrelli ilo nemico del Parlamento. Ogni cosa ha un limite e mi pare che abbai ragione Borrelli a non poterne più. La sua Procura ha liberato il paese dalla più oscena mafia politica che l'abbia mai infestato, sotto la sua guida un gruppo di magistrati intelligenti e coraggiosi ha portato sul banco degli imputati quanti avevano trasformato lo Stato in una mucca da mungere, ha restituito alla magistratura italiana un onore dopo decenni di omissioni, insabbiame
nti e adesso deve sopportare che una canea di finti garantisti e di opinionisti a pagamento ogni giorno scateni diffamazioni, menzogne, insinuazioni. Quanti sono i ladroni in galera per questa insinuazione definita autoritaria, feroce, impietosa? Non più di dieci, alcuni di quali fra uno o due anni torneranno in libertà a godersi soldi ma nascosti in qualche conto protezione. Questo parlamento indignato perché dei giudici si oppongono a un Consiglio superiore della magistratura dominato dagli eletti dal Parlamento, cioè dei partiti!. "Non ci faremo intimidire da nessuno", dice il carneade Boato estensore dei potenti. Ma se non ci togliete il voto prima sapremo come giudicarvi nell'urna.