GIUDICI ASSOLUZIONE GARANTITA
Dal 1987 al 1996 solo 13 magistrati sono stati rimossi o destituiti
Ogni anno decine di procedimenti disciplinari coinvolgono le toghe ma quasi tutti finiscono in nulla
Di Luca d'Alessandro
ROMA - Efficiente, eccome, nel mettere bocca sulle scelte politiche. Un po' più, lento nell'avviare procedimenti disciplinari nei confronti dei magistrati. Praticamente inutile come padre severo che punisce le toghe colpevoli di aver offeso l'onore e il prestigio della magistratura. All'insegna del "cane che non morde cane", il Csm si distingue per "buonismo", facendo concorrenza al vicepresidente Walter Veltroni. Negli ultimi dieci anni, quasi un procedimento disciplinare su quattro si è concluso con il perdono del magistrato. Quanto alle punizioni, solo nei casi eccezionali si è assistito alla rimozione di un giudice o alla sua destituzione dall'ordine giudiziario. Su 935 sentenze "partorite" dalla commissione disciplinare dell'organo di autogoverno nel periodo 19871996, 671 sono state infatti di proscioglimento o di assoluzione della toga finita davanti al 2tribunale dei "magistrati". Solo in 264 casi ci sono state condanne. Ma anche il dato delle condanne va preso con la dovuta cautela. Bisogna distingue
re tra semplici buffetti e punizioni esemplari. Nella stragrande maggioranza dei casi, la "disciplinare" si limita ad accomiatare il giudice cattivo con una pacca sulla spalla, quasi a dire: "stai attento a non farlo più". Queste condanne, si fa per dire, così miti si chiamano ammonimenti e censure 8la seconda è un po' più grave della prima, mutuando un termine calcistico sarebbe un'ammonizione con diffida, al prossimo avvertimento scatta la squalifica). Nell'ultimo decennio, gli ammonimenti sono stati 126 e le censure 87. Le punizioni, quelle vere, sono ben poca cosa. Per 37 volte i consiglieri di palazzo dei Marescialli hanno punito un giudice facendogli perdere l'anzianità. In solo 6 occasioni una toga è stata rimossa. Sette, infine, sono le destituzioni: vale a dire l'espulsione con ignominia dall'ordine giudiziario. Inutile dire che al cacciata di un magistrato avviene solo nei casi eccezionali e nei confronti di pers9one orma inattendibili. Ben più florido il settore delle assoluzioni e dei proscioglim
enti. Sono numeri pesanti. Come detto, in dieci anni i giudici "perdonanti2 sono stato 671. Il Csm obietta che a carico di questi magistrati non esistevano elementi per portare a una condanna. Da Palazzo dei marescialli vengono inoltre sbandierate queste cifre a dimostrazione di un lavoro intenso. Ma basta scorrere il numero dei magistrati che l'hanno fatta franca per trovarsi a cospetto di un organo di autogoverno votato al corporativismo più sfrenato. Come se non bastasse un buon aiuto arriva dagli ispettori del ministero, di Grazia e giustizia, anch'essi magistrati "dirottati" nel corpo degli 007 e spediti nelle procure per fare le pulci al comportamento dei colleghi. Appunto, colleghi. Non si è ancora placato il clamore sul risarcimento all'ex guardiasigilli, Clelio Darida, rinchiuso ingiustamente in carcere per 55 giorni. Il caso Darida era stato uno dei punti dell'ispezione ministeriale alla Procura di Milano, ordinata dall'ex ministro Alfredo Biondi. Risultato, secondo gli ispettori? Tutto regolare. E
si è visto .