MONTI: DIVENTA NECESSARIO INTERVENIRE SULLE PENSIONI
E LA BONINO: LE RIFORME STRUTTURALI NON POSSONO ATTENDERE
Di F. Fub.
BRUXELLES Eurocongiura contro l'Italia? "E' più facile dare pacche sulle spalle a uno con cui non si prevede di coabitare stretta mente". Mario Monti, pesando puntigliosamente le parole e anche le virgole, la mette così. Ieri mattina in riunione di Commissione, ha preso la parola per primo dopo la presentazione delle cifre della discordia. E ha fatto presente che se attorno all'Italia c'era scetticismo, le cifre di Bruxelles su Francia e Germania sfidano però le conclusioni più pessimistiche di tutte le altre organizzazioni internazionali, dall'Ocse al Fondo monetario. Ma a Monti è soprattutto l'Italia che interessa, e per lui la scelta ormai non è più sul che fare: "E' noto che rimane qualche prova da offrire per persuadere i partner che l'Italia ha acquisito la cultura della stabilità", dice. E' sul come farlo: cominciare a tagliare dalle pensioni o dalla sanità? "Le pensioni sono un tema non eludibile. E' necessario affrontarlo con urgenza e da subito. E questo non è per l'Europa, ma per i più deboli
fra gli italiani". Nella sua linea di mira, anche se le munizioni si nascondono dietro l'abituale stile paludato, c'è direttamente Rifondazione comunista: "Se un sistema previdenziale cede nel tempo, sono le persone più deboli a pagare. Sono dunque i difensori dei più deboli che dovrebbero preoccuparsene per primi". Dunque per Monti, di cui alcuni insider di Bruxelles dicono che è troppo convinto di quello che dice per fare il commissario europeo, quello che conta non sono i decimali di punto sul deficit. E, centellina, la "strutturalità" che convinca chi ci osserva da fuori che la virtù italiana è vera anche se di "recente acquisizione". Emma Bonino, l'altra italiana della "battaglia di Bruxelles", ha tutt'altro stile; Monti taceva in pubblico, lei gridava e anche adesso non rinuncia alle frecciate: "E' stimolante che il governo venga invitato a intraprendere riforme considerate inderogabili", sostiene. Però per lei le cifre restano "sorprendenti": "A maggior ragione se si confrontano con altre, autorevoli
previsioni economiche di questi giorni, riguardanti altri Stati membri, che non fanno mistero di difficoltà analoghe a quelle italiane".