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Segreteria Rinascimento - 30 aprile 1997
Da "IL MATTINO" del 30 aprile 1997, pag.3

"WELFARE, TRATTIAMO DOPO I BALLOTTAGGI"

Intervista a Cipolletta

Roma. Il nemico storico delle pensioni di anzianità? Ha un nome ed un cognome: Innocenzo Cipolletta. E stato fra i primi a puntare l'indice contro "le anomalie" della previdenza. Ed è stato investito da una valanga di critiche. Soprattutto dai sindacati. Ma ora che anche la Corte dei Conti sembra avergli dato ragione, il direttore generale della Confindustria, non nasconde una certa soddisfazione. "E' una sentenza innovativa. Senza considerare il fatto che apre una strada al governo per rivedere questo istituto". Quindi, non cambia idea: le pensioni di anzianità vanno abolite? "Si tratta di un'anomalia tutta italiana. Certo, se ce le potessimo permettere, saremmo tutti più felici. Però, obiettivamente, si tratta di una spesa non più sostenibile. E, poi, ci sono i casi di Feltri e della moglie di Bertinotti". Che cosa significano? "Che le pensioni di anzianità non tutelano chi, come sostengono i sindacalisti, viene espulso dal mercato del lavoro. Tutt'altro, servono solo ai giusti ed insindacabili obiettivi p

ersonali che ciascuno persegue. Ma il cui costo non può ricadere sulla collettività. Oggi vi sentite meno isolati? "Si, io continuo a ritenere non solo che si tratti del provvedimento più giusto, ma anche di quello meno costoso. In fin dei conti, non togliamo niente a nessuno ma chiediamo a chi già lavora di andare in pensione un po'

più tardi. Mi ha sempre meravigliato il fatto che questa misura venga considerata un sacrificio. E' vero che è un sacrificio lavorare, ma se siamo cattolici, è un sacrificio imposto da Dio. A me sembra che il problema degli italiani sia quello di non riuscire a trovare lavoro e non quello di lasciarlo prima dell'età pensionabile". Dopo le elezioni diventerà più facile o più complicato riformare lo stato sociale? "Secondo me diventa più facile, perchè le amministrative erano un ostacolo per affrontare il problema. E questo anche al di là dei risultati, che non mi sembrano in grado di influenzare il quadro politico". Anche se Rifondazione ha guadagnato punti? "Proprio per quello. I partiti della maggioranza dovrebbero finalmente aver capito che cedere alle resistenze di Rifondazione significa solo far ingrassare Bertinotti" . Fra due settimane dovrebbe partire il confronto sullo stato sociale. Voi ci sarete? "Se il governo ci chiama, sicuramente parteciperemo. Ma prima mi sembra opportuno capire il senso della

parola "concertazione". L'ultima volta, abbiamo firmato con il governo un accordo, quello del patto per il lavoro, che è stato poi stravolto dal Parlamento. Per carità, nessuno mette in dubbio la sovranità delle Camere. Ma quando il governo firma qualche cosa, allora significa che ha una delega della maggioranza. Con il patto per il lavoro questo non è successo, il governo ha perso la fiducia in Parlamento". E allora, che cosa chiedete? "Che il governo presenti una proposta subito dopo il secondo turno delle amministrative. Servono misure di carattere strutturale, che non possono essere prese il 30 di settembre. Perchè, a quel punto, ci troveremo ancora una volta di fronte alla necessità di tamponare le falle del bilancio con interventi fantasiosi".

 
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