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Partito Radicale Rinascimento - 30 aprile 1997
Da "Il Sole 24 Ore" del 30 aprile 1997 - pag. 23
GIORNALISTI: UNA LEGGE SNELLA CONTRO IL VOTO

ROMA - Un mese di tempo per dribblare il referendum sull'Ordine dei giornalisti con una legge snella di quattro o cinque articoli coordinando, con una procedura "informale", i lavori di Camera e Senato. Stefano Passigli (Sd), relatore al Senato dei progetti di legge per evitare la consultazione, ha presentato ieri in una conferenza stampa la sua strategia. »Penso - ha spiegato Passigli - a un provvedimento snello, di cinque o sei articoli, che dopo il voto in sede deliberante in commissione al Senato arrivi alla Camera per un'approvazione finale entro un mese, in tempo utile per evitare i referendum . Le linee del progetto dovrebbero basarsi sulla formazione di un Albo presso il Garante per la radiodiffusione e l'editoria. Verrebbe eliminato l'esame di Stato, la disciplina deontologica sarebbe rinviata alla sfera dell'autoregolamentazione mentre i rapporti fra giornalisti ed editori verrebbero regolati a livello contrattuale. Per ciò che riguarda l'accesso alla professione "salterebbe" il passaggio dell'esam

e di stato: i requisiti per l'iscrizione potrebbero essere dati dal possesso di titoli (per esempio una laurea specifica) o dallo svolgimento del lavoro giornalistico come attività prevalente. Una normativa transitoria regolerebbe il passaggio dal vecchio al nuovo regime. L'orientamento delle forze politiche sembra in maggioranza favorevole alle proposte con An su posizioni critiche. Resta il problema del tempo: da qui la necessità che Senato e Camera operino in stretto contatto per evitare che all'approvazione di un ramo del Parlamento seguano modifiche nell'altro. Reazioni contrarie alle indicazioni di Passigli sono arrivate dall'Ordine dei giornalisti della Lombardia e del Veneto e da Franco Servello (An) che temono l'introduzione di controlli politici sui giornalisti a seguito della collocazione dell'Albo presso il Garante. Secondo Tino Bedin (Ppi) la gestione dell'Albo non può essere »affidata al controllo di uno strumento politico e monocratico quale è il garante per l'editoria, comunque nominato dal

potere politico . Timori non condivisi da Passigli per il quale al Garante spetteranno solo poteri di verifica formale.

 
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