RIFORMATORI: PANNELLA INSISTE SUI REFERENDUM
Il Consiglio generale del movimento dei Riformatori chiudendo i lavori a Roma ha approvato, con 56 voti favorevoli e 9 astenuti, la mozione presentata dal segretario tesoriere Paolo Vigevano. Quattro voti sono andati a un altro documento. Con la mozione approvata, il consiglio impegna il movimento dei Club Pannella Riformatori ad assicurare "ogni possibile azione per la reintegrazione del diritto contro la bocciatura dell'ammissibilità dei diciotto referendum presentati dal movimento, anche con ricorso a sedi giurisdizionali internazionali". Il Consiglio impegna inoltre a fare "dei referendum che giungeranno al voto l'anno prossimo in primavera (quali che siano conquistati o consentiti) un momento di mobilitazione e di lotta politica per la riforma liberale, liberista e antipartitocratica". La mozione propone ai cittadini "un contratto che impegna il movimento ad organizzare un nuovo referendum per l'abrogazione del finanziamento pubblico dei partiti entro la primavera del prossimo anno e un referendum per
ognuno di quelli che verranno proibiti arbitrariamente dalla Corte Costituzionale, sia essa elettorale, sulla giustizia, sui temi economici e sociali2. Altri 20 referendum saranno previsti non appena verranno raccolti 10 miliardi di autofinanziamento. La sorte dei referendum e, in particolare, di quelli elettorali è stato il filo conduttore del confronto politico. Le indiscrezioni sull'ammissione o sulla bocciatura dei quesiti referendari continuano a tenere sulla corda i riformatori. Marco Pannella ha ribadito più volte che in caso di bocciatura ricorrerà ad ogni iniziativa possibile "da quelle penali a quelle civili, alla sollevazione del conflitto di poteri tra i comitati promotori e la stessa Corte"