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Notizie lista Pannella
Segreteria Rinascimento - 3 maggio 1997
Da "IL GIORNALE" del 5 maggio 1997, pag. 5

VIETATO PORRE QUESITI

I nemici del ricorso al popolo

Di Iuri Maria Prado

In coda al suo editoriale di mercoledì, Antonio Socci ha fatto riferimento all'ultimo "lancio" referendario del Movimento dei Clulb PannellaRiformatori: rilevando come l'iniziativa, se pure avesse corso sarebbe comunque mandata delusa perché i referendum sono avversati e, quando si tengono, rimangono poi lettera morta. Vero. Ma il mancato rispetto del diritto e del risultato referendario potrebbe essere prevenuto solo che all'opinione pubblica fosse consentito di farsi appunto, un'opinione sul contenuto dei referendum e sul modo (antidemocratico o illegale senz'altro) in cui essi vengono impediti e conculcati. Contro la legge, contro la Costituzione, contro il nostro sistema democratico, contro il popolo, l'esercizio di un diritto fondamentale è sistematicamente e sostanzialmente vietato. E partiti corporazioni, giornali, giudici costituzionali, governo e Parlamento conducono una loro politica comune nell'apprestare e irrigidire quel divieto. Prima col boicottaggio, affinché non si raccolgano le firme necess

arie. Poi lavorando ai fianchi delle Corti, affinché i referendum non vengano ammessi. Poi, ove ammessi, affinché non si raggiunga il numero di voti sufficienti al valido esperimento referendario. E infine, quando pure il voto dei cittadini riesce a esprimersi nonostante quella serie di ostacoli, il problema è risolto col parla1nento che si comporta come se quel voto non ci fosse stato. Bene: sarebbe possibile, tutto questo, in presenza di un'opinione pubblica informata? Non sarebbe possibile. E a rifinire il quadro, c'è che quel divieto "di fatto" del referendum lo si vuole trasformare, ora, in un divieto "di diritto", tramite la previsione di una serie di ulteriori ostacoli (aggravamento del numero minimo di sottoscrizioni e altre pesanti limitazioni della possibilità di proposizione popolare dei quesiti)i quali, se dovessero frapporsi renderebbero assolutamente impossibile - da già difficilissimo che è tenere un referendum ed escluderebbero definitivamente

questo istituto dalla vita politica e democratica del Paese. Lo sa il cittadino? Non

lo sa. Gli stanno togliendo non più solo materialmente, ma anche per legge un

primario diritto di partecipazione democratica e nessuno glielo dice. Leggeremo

editoriali in cui ci si denuncia questa espropriazione? Forse dopo a cose fatte.

 
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