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Segreteria Rinascimento - 3 maggio 1997
Da "La Repubblica" del 3 maggio 1997

SANTER RINUNCIA ALLA POLEMICA

Imbarazzo a Bruxelles per l'uscita di Scalfaro. "Umili funzionari non replicano a un capo di Stato". Il portavoce della Commissione europea: "Le nostre previsioni economiche non escludono affatto che l'Italia raggiunga gli obiettivi che si è posta. Anzi, lo auspichiamo"

Di Franco Papitto

BRUXELLES Allarga le braccia in una espressione sconsolata, Emma Bonino, quando le si chiede cosa pensa dell'ultima sortita del presidente Scalfaro sui signori di Bruxelles che non meritano neppure di essere chiamati "autorità". Quasi come se l'incontinenza verbale del capo dello Stato fosse una cosa contro la quale non si potesse far nulla. Ci sono paesi che si caratterizzano per un clima caldo o freddo, umido o secco e altri che hanno un presidente che parla tanto e non sempre a proposito. "Non si può far la guerra mondiale tutti i giorni", dice Emma Bonino al cronista che insiste. La guerra lei l'ha fatta, quando c'era da farla, e qualcosa ha ottenuto. L'Italia, che partiva con una bocciatura, grazie anche a quella guerra, è stata "rimandata", come si diceva una volta, quando c'erano gli "esami di riparazione". "Ora continui chi vuole", sembra dire il silenzio sconsolato di Emma Bonino. Ora, pensa e ha detto la "signora commissario", la sola guerra da fare è dell'Italia contro sé stessa; l'Italia consape

vole della posta che rappresenta quel deficit al 3 per cento del Pil a fine anno contro l'Italia del lassismo e dell'approssimazione. Il resto è il consueto psicodramma nazionale al quale Emma Bonino non vuole partecipare. "Un umile funzionario non può polemizzare con un capo di Stato", dice Klaus Van Der Pas. Il portavoce di Jacques Santer non si fa sorprendere dalle domande. Non sorride e pare che parli sul serio. Qui nessuno ha voglia di rinfocolare le polemiche e Van Der Pas ricorda quello che ogni giorno dice da una settimana: "Le previsioni pubblicate dalla Commissione sono di natura esclusivamente tecnica, non rappresentano una preselezione dei paesi che faranno parte della moneta unica e, per quel che riguarda l'Italia, non escludono affatto che il governo di Roma raggiunga gli obiettivi che si è posto. Anzi, sul piano politico la Commissione ha sempre espresso l'auspicio che l'Italia possa farcela e si presenti con tutti i conti in ordine all'appuntamento della moneta unica". Il venerdì di Bruxelle

s è una di quelle rare giornate nelle quali ti sembra di aver sbagliato latitudine: fa caldo, come parrebbe impossibile da queste parti. Non c'è Mario Monti, da qualche parte in Italia. Al riparo dell'aria condizionata, nel suo ufficio al decimo piano del Breydel, Emma Bonino pensa probabilmente a lui. Perché la "guerra" della scorsa settimana ha fatto almeno una vittima: l'intesa cordiale fra i due commissari italiani. Monti è andato in Tv a far l'elogio della discrezione e del lavoro silenzioso dietro le quinte, rivendicando per sé il merito di aver fatto modificare in senso favorevole all'Italia i testi che accompagnavano le famose "pagelle" della scorsa settimana. La signora Bonino si è sentita punta sul vivo ritenendo che, senza la "guerra mondiale" scatenata dai suoi interventi italiani nel fine settimana che ha preceduto la pubblicazione delle cifre, "l'intervento silenzioso" di Monti e di altri avrebbe prodotto solo silenzio. Ha risposto per le rime a Monti aggiungendo con una punta di perfidia che "

ognuno ha il suo senso dell'eleganza e della discrezione".

 
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