Roma, 4 giugno 1997Premesso che:
alcuni organi di informazione nei giorni scorsi ('Il Foglio' 30/5/1997 e 'La Stampa' del 1/6/1997) hanno pubblicato dei servizi riportanti resoconti precisi e circostanziati sulla vita di numerosi criminali di guerra ricercati dal Tribunale Internazionale dell'Aja da cui risulta che tali personaggi risiedono nelle stesse località in cui hanno compiuto i delitti per i quali sono ricercati, senza che i militari della forza multinazionale di pace, dislocati a volte a poche centinaia di metri, tentino in alcun modo di catturarli;
la cattura dei criminali di guerra è uno dei punti qualificanti degli accordi di Dayton, sottoscritti anche dai Governi delle Repubbliche di Serbia e Montenegro, della Croazia e della Bosnia Erzegovina;
la Repubblica di Serbia e Montenegro non ha finora consegnato alle autorità dell'Aja nessun criminale di guerra.
Per sapere:
quali iniziative intenda prendere il Governo perché i mandati di cattura emessi dal Tribunale Internazionale dell'Aja siano attuati; se non ritenga in caso contrario che ne deriverebbe una grave mancanza di legittimazione del Tribunale stesso e una grave compromissione degli sforzi della comunità internazionale tesi a instaurare una 'pace giusta' nei territori dell'exJugoslavia.
MILIO