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Segreteria Rinascimento - 6 maggio 1997
Da " Il Giornale" del 6 maggio 1997 - pag. 6

BONINO A SCALFARO: URLARE E' INUTILE

"CON L'EUROPA CI VOGLIONO CONTI IN REGOLA. IL SUO E' UN PRESIDENZIALISMO SENZA LEGGI"

di Virman Cusenza

ROMA Di Emma Bonino ce ne sono due. La commissaria europea che per senso delle istituzioni frena la lingua sullo Scalfaro critico verso Bruxelles, limitandosi a dire: "E' inutile alzare la voce per farsi sentire. Se un Paese ha le carte in regola, lo ascoltano di più". E "la signorina Bonino pannelliana e liberista, che non ha perso i diritti civili", decisamente perplessa sull'interventismo del Quirinale: "Sì, viviamo in un regime presidenziale. Ma senza regole perché nessuno le ha decretate". Le due Bonino convivono nella grintosa "ministra" in giacca grigia e pantaloni bianchi, una lady di ferro italiana che da due anni rappresenta, insieme con Mario Monti, il nostro Paese nel governo europeo a Bruxelles.

Perché la pagella dell'Italia è così brutta, secondo la Commissione?

"In realtà, la commissione ha apprezzato gli sforzi italiani, sottolineando che l'Italia può farcela ad entrare nell'Unione monetaria dal '99, ma non a forza di una tantum".

Allude all'eurotassa?

"Vede, quella era una tassa contro la bancarotta. E il risanamento va fatto a prescindere, Maastricht o non Maastricht. Siamo l'unico Paese in cui si dà l'etichetta di Europa a una tassa, per farla digerire meglio. Ma così si dà l'immagine di un'Europa matrigna, che ci tortura. E non è vero".

E allora qual è la ricetta giusta?

"L'Italia ha davanti a sé una window opportunity, un'occasione fondamentale: la presentazione della finanziaria prima dell'estate. L'Italia la vuole cogliere o no? Il futuro è nelle nostre mani, non ci sono complotti".

D'accordo, ma la ricetta?

"Il problema è politico, quindi di bilancio. Già a partire dal Dpef, che non è un pezzo di carta, si possono fare scelte chiare. Ci vogliono riforme strutturali, che non abbiamo fatto finora e la riduzione della spesa pubblica. Altrimenti l'anno prossimo ci ritroveremo con un rapporto del 3,9 per cento E allora addio unione monetaria".

Scalfaro ha additato come stranezza il contrasto tra i giudizi severi di Bruxelles e quelli più morbidi del Fondo monetario di Washington. E lei?

"Mi sono sorpresa non tanto delle cifre sull'Italia, quanto delle valutazioni contabili sugli altri Paesi. Comunque, è inutile stare a rimuginare su questo o quel dato. Lasciamo parlare i fatti e cogliamo al volo le scadenze".

E' una critica al Quirinale?

"Nelle questioni di politica interna non entro. Ci sono già tanti partiti che possono dire la loro".

A Bruxelles c'è scetticismo sulla possibilità dell'Italia di farcela?

"Si nota il primato delle intenzioni sul rispetto degli impegni. Prenda l'accordo tra Masera e Van Miert sul percorso delle privatizzazioni, è stato rispettato?".

E' la presenza di Bertinotti nella maggioranza a far diffidare i nostri partner?

"Al di là di Rifondazione, il problema è che ci comportiamo in modo strano su iniziative concordate. A Bruxelles non riescono a capire perché l'Italia non spenda i fondi strutturali a sua disposizione".

Non abbiamo una mentalità europea?

"Siamo romanticamente i più europei. Ma all'atto pratico tergiversiamo".

Scalfaro dice che l'Europa non è solo numeri, ma c'è il primato della politica.

"Appunto. In vista di una decisione politica sull'Italia, dobbiamo aver messo in regola i nostri conti".

E' un suggerimento a Palazzo Chigi o al Colle?

"Farebbero molto meglio tutti a spendere più energie per l'economia e la politica estera. La teoria del capro espiatorio, la conosciamo da tremila anni. E' ingiusta per il capro e inefficace per l'espiazione. Prendersela con Bruxelles serve a poco".

Però c'è chi come Nilde Iotti ha accusato lei e Monti di non fare gli interessi dell'Italia.

"Non ho nulla di cui discolparmi. Esercito solo il mio ruolo istituzionale. Da federalista, sento molto il ruolo dell'Italia in Europa. Per esempio, mi preoccupa la revisione del trattato di Maastricht prevista il 16 giugno, è ancora una logica monetaria e rischia di farci perdere l'occasione di dare un'anima politica all'Europa".

Visto che non vuole entrare nel merito, almeno formalmente, ha approvato l'arringa di Scalfaro?

"Ognuno ha il suo senso della decenza istituzionale. Sono fatti che non mi riguardano".

Non riguardano nemmeno la pannelliana Bonino?

"La signorina Bonino non ha perso i diritti civili. E in una situazione di blocco politico come questa, dice che sarebbe giusto sostenere gli ultimi referendum di Pannella. Con il sistema elettorale italiano la sinistra di Blair, con tutto il suo 45 per cento, non avrebbe avuto la maggioranza".

Secondo lei, viviamo in un regime presidenziale come dice qualcuno?

"Sì. Ma senza regole. Perché nessuno le ha ancora decretate".

 
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