LE CASALINGHE IN CAMPO
"RIAPRIRE LE CASE CHIUSE"
PRONTA UNA LEGGE DI INIZIATIVA POPOLARE
Di Alessandro Longo
ROMA - Angelina detta Lina Merlin le fece chiudere, Federica Rossi Gasparrini, detta la Federcalinga, sottosegretario al Lavoro nel governo dell'Ulivo, ha intenzione di farle riaprire. Ed è questa una novità: al grido di "rivogliamo le case chiuse", le signore della Federcasalinghe, le "mamme d'Italia", come amano autodefinirsi, stanno per lanciare la loro personale battaglia contro la prostituzione stradale. Verranno allo scoperto oggi, secondo giorno del loro ottavo congresso nazionale di Roma, magari approfittando dei riflettori puntati sui due ospiti iperattasi della mattinata, Massimo D'Alema e Antonio Di Pietro (ieri è passato a omaggiare la platea Romano Prodi). "La legge Merlin è una legge assurda", sussurra, anticipando la sortita dal palco, la bionda presidente di questa associazionegià cara elettoralmente ad Andreotti, Segni e Berlusconi. Tallier bianco profilato inoro, scarpe e borsa ecologiche simil coccodrillo ("un regalo di mio marito"), la Gasparrini affronta con domestico pragmatismo il prob
lema più antico del mondo. E detta le sue soluzioni che sono in sintesi queste: ritorno alle case chiuse, collocate preferibilmente in quartieri ad hoc, dove possano essere ordinatamente convogliati mariti traditori e amanti del sesso a pagamento; prostituzione "autogestita", anche in "forma cooperativa", nel nome della maggior "autonomia delle donne"; controlli medici obbligatori e periodici per tutte le inquiline delle case a luci rosse, da effettuarsi presso strutture pubbliche; sottomissione dell'attività di prostituzione al regime fiscale ordinario e possibilità di accertamento fiscale. La platea della Federcasalinghe è una di quelle platee che si accendono per temi così. La Gasparrini le conosce bene le sue associate, tutte di "buon senso", "moderate", passate al centro sinistra con evidente sofferenza, "per senso di responsabilità". Sono donne, dice la presidente, "che non sopportano più di vedere i quartieri poveri delle città degradati e umiliati dagli sfruttatori, donne che s'indignano di fronte a
lle offerte di sesso fatte alla luce del sole, davanti ai loro figli che giocano e vanno a scuola". La bozza della proposta di legge di iniziativa popolare anti Merlin elaborata dalla Federcasalinghe è già pronta. Non resta che il responso della base, le firme di popolo. L'inesauribile Gasparrini le chiederà oggi. Ed è convinto di ottenere il massimo gradimento. Né si scoraggia alle obiezioni. Il ritorno alle case chiuse sarà prospettiva gradita al governo dell'Ulivo di cui lei, signora, è autorevole esponente? "Questa è un'iniziativa dell'Associazione. Mi sembra che si integri bene con la battaglia contro la pedofilia che sta conducendo Anna Serafini, coordinatrice delle donne del pds ". Visto che l'onorevole Serafini è a pochi metri, è interessante verificare: "Case chiuse? No, per carità. Ci sono altri modi di affrontare il fenomeno e risanare i quartieri ". Sembra di capire che l'Ulivo non sia così ben disposto. Eppure lei, il sottosegretario al Lavoro, non perde il sorriso: "I quartieri a luci rosse non
sono una buona soluzione? Non dico mica di devolvere intere aree urbane. Bastano anche due case, l'una attaccata all'altra i luoghi idonei, rigorosamente chiusi, si possono trovare, se li possono costruire da soli con il principio dell'autogestione Quanto alle tasse, so che sarebbero soldi imbarazzanti quelli delle prostitute contribuenti, ma potrebbero essere devoluti per cause benefiche". Mentre la signora elabora la sua strategia pro case chiuse, passano ignari sul palco i ministri Turco e Finocchiaro, la presidente della commissione pari opportunità Silvia Costa, Roberto Urbani dell'Inail, Gianni Billia dell'Inps. Oggi, secondo e ultimo giorno, le duemila delegate casalinghe, reduci da una serata in discoteca, incontreranno Di Pietro e D'Alema (a quest'ultimo chiederanno di fare presto con la Bicamerale, pena un immediato referendum). Berlusconi è stato sepolto con cruda determinazione. La Gasparrini gli ha giurato vendetta eterna ("Non escludo in futuro il boicottaggio dei prodotti che fanno capo al
gruppo Fininvest").