Roma, 10 maggio 1997
Dichiarazione di Marco Pannella:
"Vorrei segnalare alle DIGOS di tutta Italia che ben prima di Padovan (LIFE), e in modo più puntuale sin dalla fine di gennaio, ho invitato contro le istituzioni che si vanno sempre più ponendo letteralmente fuori legge, ciascuno a prendere le armi. L'ho fatto in comizi, scritti diffusi a milioni di copie e non ho cessato di ripetere che la dottrina liberale, quella democratica, quella nonviolenta, convergono nel ritenere che dinanzi alla legalità e al diritto violati vi è il dovere di insorgere con tutte le armi a disposizione, secondo le proprie convinzioni. Ritengo che gli otto militanti di piazza San Marco possono, ripeto possono perché per il momento non ne conosciamo idee e obiettivi adempiere ad un loro dovere civico, civile e addirittura morale.
Infinitamente più grave per la Repubblica del loro pure gravissimo comportamento quello di chi tradisce e attenta alla Costituzione che dovrebbe invece servire: Corti Costituzionali che compiono operazioni altrove e in altri tempi fatte con l'uso di carri armati e di golpe. Se anche lo strumento referendario continua, con la violenza, ad essere vietato non saranno solamente l'eletto di Forza Italia prof. Miglio o il neoviolento che qui parla a distinguersi dal coro di rane".
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