Dichiarazione di Rita Bernardini, responsabile Comitato Promotore Referendum Caccia
Roma, 14 maggio 1997
A poche ore dall'apertura ufficiale della campagna elettorale, il Parlamento, partecipando in prima linea all'opera di abolizione dei diritti fondamentali, civili e politici del cittadino che si realizza compiutamente attraverso la soppressione e la cancellazione dell'istituto referendario, ha assegnato la sede Legislativa alla Commissione agricoltura per approvare con tempi acceleratissimi e nella permanente censura da regime totalitario dell'intero sistema dell'informazione, la legge ammazzareferendum sulla caccia, il cui l'unico scopo è quello di impedire che il 90% degli elettori si esprima con noi e contro il 100% dei partiti e del Parlamento stesso.
Per impedire o quantomeno ostacolare questo ennesimo scempio antidemocratico ed antireferendario, basterebbero le firme di 63 parlamentari, che a quanto ci risulta non sono state ancora raccolte, non ostante l'iniziativa generosa di alcuni deputati.
E' possibile che allorquando si tratta di far fuori i referendum, vi sia l'unanimità, senza alcuna opposizione? E' possibile che a partire da Forza Italia vi sia la più totale e piena complicità e connivenza con coloro che stanno perseguendo scientificamente la strage di referendum? E' possibile, insomma, che in Italia non esistano nemmeno più 63 deputati che sappiano difendere il diritto e i diritti dei cittadini?