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Segreteria Rinascimento - 16 maggio 1997
Da "LA REPUBBLICA" del 16 maggio 10997, pag. 7

EURO, ANCHE IL CALENDARIO DIVENTA UN PROBLEMA

Rischio di speculazioni nella sfasatura di tempo tra la scelte dei paesi che entrano e quella delle parità

La nuova moneta introdotta durante i saldi

di Franco Papitto

Bruxelles Non funziona il calendario di introduzione dell'euro previsto a Maastricht e completato da decisioni successive. Ieri a Bruxelles si è svolta una tavola rotonda, presieduta dai commissari De Silguy e Bonino, che ha individuato alcuni dei tanti problemi pratici che si porranno ai consumatori e agli operatori economici e commerciali. Il governo lussemburghese, che dal primo luglio eserciterà la presidenza di turno dell'Unione, si è intanto messo all'opera per risolvere un rompicapo che nasce dalla sfasatura fra la data della designazione dei paesi che faranno parte dell'euro, maggio 1998, e quella, 31 dicembre, entro la quale verranno fissate le parità irrevocabili fra le monete selezionate e l'euro. Sono ben otto mesi durante i quali la speculazione potrebbe impazzare sui mercati finanziari. I lussemburghesi hanno posto il problema ai loro partner e sembra ormai prevalere un'ipotesi che era stata già affacciata nelle scorse settimane: siccome maggio inizia con un "ponte" di tre giorni, si potrebbe

riunire il primo maggio, venerdì, il Consiglio dei ministri delle finanze che farà la selezione dei paesi, il giorno dopo, sabato 2, i capi di governo esaminerebbero e avallerebbero formalmente (si presume) la selezione fatta dai ministri; domenica 3 i ministri finanziari fisserebbero le nuove parità nei confronti dell'euro, quelle "irrevocabili" delle monete prescelte e, insieme, parità e margini di fluttazione delle monete che saranno parcheggiate nello Sme, in attesa che maturino le condizioni per una loro adesione alla moneta unica. Tutto sarebbe esaurito nel lungo fine settimana a mercati chiusi. E' uno schema di buon senso che però non può essere adottato formalmente. La complessa procedura prevede anche dei passaggi parlamentari, a Strasburgo e in qualche capitale nazionale, dopo che la Commissione e l'Istituto monetario europeo avranno presentato a fine marzo i loro rapporti sull'evoluzione macroeconomica dei singoli paesi nel 1997 e sul rispetto dei parametri di Maastricht. Non ci sarà da ratificare

nulla, ma molte forze politiche nazionali hanno già espresso la volontà di aprire un dibattito alla vigilia di un passo importante per la cooperazione europea. Un mese potrebbe bastare per gli esami parlamentari ma nessuno può garantirlo. Anche perchè nei Parlamenti dei paesi che non risulteranno in regola nei rapporti della Commissione e dell'Ime, potrebbero prevalere malumori di vario tipo e la volontà di ritardare, quantomeno, tutto il processo. Mentre la futura presidenza di turno lussemburghese è alle prese con questo problema, la tavola rotonda di ieri ne ha messo a fuoco altri. De Silguy, ad esempio, ha sottolineato che introdurre le nuove monete il primo gennaio 2002, come si prevede, potrebbe provocare molte difficoltà. In pieno periodo di feste, all'inizio della stagione dei saldi, i consumatori potrebbero essere disorientati dal cambiamento radicale dei prezzi.

 
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