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Segreteria Rinascimento - 22 maggio 1997
Da "IL MESSAGGERO" del 22 maggio 1997, pag. 9

TEODORI: "OGNI CITTADINO PAGHI IL SUO PARTITO"

Un disegno di legge per rivoluzionare il finanziamento della politica

ROMA Finora, a stabilire i metodi di finanziamento della politica sono stati gli stessi tesorieri dei partiti. Ne sono venute fuori normative discutibili, talvolta abrogate dai referendum popolare sempre mal tollerate dall'opinione pubblica, che vedeva i propri soldi finire in un calderone da cui uscivano distribuiti a pioggia e senza tener conto delle preferenze politiche del contribuente. D'ora in poi le cose potrebbero cambiare radicalmente. Un gruppo di giuristi, di politologi, dl studiosi di impostazione liberale ha concepito una legge che potrebbe rivoluzionare il sistema di finanziamento dei partiti e che verrà presentata domani in un convegno dal titolo eloquente: "Ogni cittadino paghi il suo partito". La sostanza della proposta, che verrà illustrata in una relazione del professor Massimo Teodori, Sl basa su un meccanismo di contributi individuali alla formazione politica preferita, fortemente incentivati attraverso una defiscalizzazione fino a cento milioni annui per le persone giuridiche e venti pe

r le persone fisiche. Ai quali si aggiungerebbero, negli anni in cui si svolgono consultazioni elettorali, 50 milioni per le persone giuridiche e 10 per quelle fisi

Significativa novità è che il contributo potrà essere dato a chi si vuole, partito, candidato movimento politico, corrente e anche articolazione territoriale di partito, purchè iscritti a un determinato registro pubblico che dia le necessarie garanzie di chiarezza e trasparenza. Una simile legge porterebbe all'azzeramento dell'attuale sistema che eroga 160 miliardi annui di finanziamento ordinario, a cui si aggiungono 150 miliardi per i giornali di partito e 90, 60 e 4S in occasione di elezioni politiche, regionali ed europee. Ma più che il risparmio per lo Stato, che registrerebbe comunque un mancato introito per la defiscalizzazione dei contributi, la legge, secondo Teodori, "abolirebbe la funzione distributrice dello "Stato mamma" e potenzierebbe la libera scelta del cittadino, facendo diventare il suo denaro una misura del consenso". Inoltre, fa rilevare l'ex parlamentare radicale, "si scoraggerebbe la coazione a dare soldi in nero, che ha dato vita a Tangentopoli, perchè la defiscalizzazione stimolerebb

e i finanziamenti alla luce del sole". Controindicazioni? Un simile sistema, che di fatto istituzionalizzerebbe le lobby, attraverso le quali gruppi industriali, imprese, associazioni di categoria potrebbero apertamente difendere i propri interessi finanziando forze politiche amiche, ha fatto sempre storcere il naso ai partiti di sinistra. Teodori replica: "Contrariamente a quanto si possa pensare, questo è un meccanismo che favorirebbe la sinistra, perchè i suoi militanti sono abituati a dare ai partiti di appartenenza". Al di là dell'indice di gradimento di questa o quella forza politica, l'iniziativa nasce come "trasversale". A sponsorizzarla sono le riviste "Liberal", "Mondoperaio", "Ideazione" e "Biblioteca della libertà". Alla biblioteca della Camera che domani ospiterà il convegno, oltre Teodori, introdurranno la discussione il giurista Beniamino Caravita, estensore materiale della legge, l'economista Francesco Forte e il politologo Gianfranco Pasquino, in rappresentanza di un ampio spettro di posizio

ni politiche. La legge inoltre sarà sottoscritta da 100 personalità non parlamentari tra cui Mario Baldassarri, Vincenzo Caianiello, Giovanni Conso, Sebastiano Maffettone, Ferdinando Adornato, Angelo Panebianco, Mario Segni, probabilmente anche da Emanuele Macaluso e la cui intenzione è di mandare un preciso messaggio al Parlamento: la legge che scioglierebbe parecchi nodi di liberalità e trasparenza sul tormentato terreno del finanziamento della politica e qui davanti a voi. Chi vuole raccoglierla e farla propria?

 
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