CACCIA E STAMPA VERSO I REFERENDUM
Sembrano falliti i tentativi di varare in fretta le leggi di riforma per evitare la consultazione
ROMA Referendum sulla caccia sempre più vicino; fallimento anche per il tentativo di riavvicinare le parti sul progetto di riforma dell'Ordine dei giornalisti. Sullo sfondo l'attesa per il giudizio dell'ufficio centrale per il referendum sulle due leggi Bassanini che potrebbero cancellare il voto su concorsi, controlli del Coreco e dello Stato sulle Regioni e segretari comunali e provinciali. Il voto sulla caccia sembra inevitabile. Nei giorni scorsi era stata concessa la sede deliberante in commissione per il progetto di riforma in discussione alla Camera che interviene sull'articolo 842 del Codice civile, oggetto del quesito referendario, che consente ai cacciatori l'accesso ai fondi agricoli. A bloccare la "corsia preferenziale" la raccolta delle firme per ottenere l'esame da parte dell'assemblea dovrebbe impedire l'approvazione in tempo utile. La raccolta di firme è stata "gestita" dai Verdi e da Marco Taradash (Fi): le polemiche, però, sono state molto calde. "Già la settimana scorsa ha spiegato Tarad
ash avevamo raccolto le firme necessarie ma ben 25 erano state ritirate in seguito alle pressioni delle lobby dei cacciatori. Ieri ne abbiamo raccolte di nuove che ci hanno consentito di portare in aula il provvedimento". Le contestazioni riguardano anche il contenuto del testo. Il presidente della commissione Agricoltura, Alfonso Pecoraro Scanio (Verdi), ha rimesso l'incarico di relatore. "Non sono disposto ha spiegato a relazionare in aula un testo che abroga la norma sottoposta a referendum per poi, di ratto, reintrodurla". I1 rinvio è stato criticato duramente da settori della maggioranza e dell'opposizione. "Le responsabilità di chi ha riaperto il conflitto spiega Flavio Tettarini (So), capogruppo in commissione, sono gravissime. Il gruppo della Sinistra democratica chiederà l'immediata discussione in aula. Il responsabile enti locali di Forza Italia, Mario Valducci, ribadisce che il suo movimento è favorevole alla legislativa. Giorgio Rebuffa, Franco Frattini, Achille Serra, Raffaele Costa, che
hanno firmato la richiesta di passaggio dell'esame all'aula sono stati definiti "membri della minoranza di Forza Italia". Ieri la Conferenza StatoRegioni ha discusso la possibilità di superare il referendum sul ministero delle Risorse agricole: le parti si sono trovate d'accordo sul fatto, però, che solo una riforma organica potrà far evitare il voto. Per ciò che riguarda l'Ordine dei giornalisti la commissione Affari costituzionali del Senato ha negato 1a deliberante: decisiva la scelta di Forza Italia e dei Cdu che, dopo molti tentennamenti, hanno scelto la linea "dura". Ieri mattina era sembrata che l'accordo fosse possibile: i capigruppo di Fi o Cdu avevano inviato une lettera al relatore Stefano Passigli (Sd) dlchiarandosi disponibili alla deliberante in cambio di modifiche al testo. La via poteva essere quella di un rinvio del termine per la presentazione degli emendamenti. Ma il possibile accordo è saltato. "Dopo un balletto, durato 48 ore, nel corso del quale Forza Italia ha dato notizie contradditt
orie sui suoi atteggiamenti spiega Passigli - hanno vinto gli opposti estremismi di chi difende lo status quo e di chi vuole fare tabula rasa di ogni professione giornalistica". Ma Enrico La Loggia, capogruppo di Forza Italia, smentisce di aver "dato luogo a balletti o equivoci. Di fronte al no di Passigli a fare modifiche abbiamo chiuso la partita. Non vogliamo l'abolizione dell'Ordine ma una riforma che riveda i metodi di accesso".