Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
mar 20 mag. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Notizie lista Pannella
Segreteria Rinascimento - 23 maggio 1997
Da "IL CORRIERE DELLA SERA" del 23 maggio 1997, pag. 2

PANNELLA RINUNCIA: SUI 44 REFERENDUM NON RACCOGLIEREMO FIRME, SIAMO RIMASTI SOLI

Il leader radicale spiega: non avevamo possibilità di successo. Solo parole le offerte di aiuto dei vari politici

"Potevamo concretamente liberalizzare mercato e lavoro, sanità e previdenza".

ROMA Pannella ringrazia e getta la spugna. Il vecchio combattente di tante battaglie radicali questa volta si ritira. Proprio alla vigilia dello scontro. Al momento dell'avvio della sua nuova campagna referendaria. Ringrazia Confindustria e Confcommercio, per "l'attenzione mostrata", e rinuncia. All'ultimo minuto, dopo un paio dl giorni di abile suspense. Quando i1 termine fissato per l'avvio della campagna referendaria (21 maggio, cioè mercoledì) è ormai scaduto. "Andare oltre non è più possibile - spiega per oggettivi vincoli tecnicoorganizzativi". A questo punto, "partire non ha senso". Per essere più precisi: "Non è possibile farlo con ragionevole possibilità di successo finale". E un Pannella pacato, poco combattivo, quasi rassegnato, quello che nel pomeriggio di ieri si presenta nella sala stampa della Camera. "La direzione del Movimento dei Club Pannellariformatori - dice ha deciso di non procedere nella campagna referendaria sui 44 nuovi quesiti depositati in Cassazione, e quindi di non avviare la

raccolta delle firme". Delusione? "Non siamo delusi, perchè per provare una delusione occorre farsi un'illusione... E noi di illusioni non ne avevamo. Avremmo proseguito nella campagna referendaria e avviato la raccolta dl firme se qualcuno ce lo avesse chiesto, se qualcuno avesse cercato il nostro aiuto e avesse voluto utilizzare il nostro know how in materia... Non è avvenuto, ma siamo certi dl aver fatto progredire la consapevolezza politica". La conclusione è quasi obbligata: i quesiti restano li. A disposizione. Di chi? In perfetto stile radicale, Pannella assicura che sono a disposizione di "chiunque abbia voglia di mettersi a stampare i modelli e forza per avviare la raccolta delle firme". Con l'assenso dei comitati promotori, naturalmente. Ma il leader riformatore assicura subito dopo che "non ci saranno ostacoli". I 44 referendum costituiscono, secondo i promotori, "i1 più vasto e radicale progetto di concreta e immediata liberazione e liberalizzazione del lavoro, del mercato, della previdenza, del

la sanità, della giustizia e delle istituzioni". Rinnovate le critiche al mass media "che non hanno messo l'opinione pubblica in condizione di conoscere e poi di scegliere liberamente", Pannella se la prende con i politici. Soprattutto con quelli "che fanno dichiarazioni pro referendum, ma solo ai microfoni di Radio radicale", con i tanti

"liberali" che sono tali "a parole" e poi non muovono un dito per sostenere "battaglie liberali". Arriviamo così al solo, vero momento di narcisismo di tutta la conferenza stampa: l'esibizione delle medaglie. Il ricordo delle campagne. Il vanto "di aver promosso in questi anni 72 referendum con oltre 30 milioni di firme raccolte, autenticate e certificate". In mattinata Pannella era andato in Confindustria. Per la sua prima partecipazione a un'assemblea annuale della confederazione, camicia bianca, cravatta scura, grisaglia d'ordinanza. Si è seduto in terza fila ed ha ascoltato con insolita attenzione gli interventi. Quasi per ricambiare la cortesia, il presidente Giorgio Fossa, ha dedicato ai cinque referendum che la Confindustria aveva deciso di appoggiare tre righe. Pagina 13 della relazione: "Contribuiranno ad accelerare i1 processo di modernizzazione" . Ma proprio quest'episodio ha scatenato un'aspra polemica MussiPannella. Intervistato da Radio radicale, il capogruppo pidiessino alla Camera ha definito

l'appoggio "l'autentica pazzia della relazione Fossa". E ancora: "Una borghesia industriale che si rispetti, su argomenti che sono oggetto di una concertazione tra le parti sociali, non si butta sui referendum di un uomo che è l'ombra di quello che fu una volta, come Pannella". Immediata la replica, ancora via etere e sempre dai microfoni di Radio radicale le "esternazioni del dirigente pidiessino" vengono definite "citazioni di predecessori di Mussi" che dominarono nell'Europa Orientale nel periodo 194658. Tra questi "Mussof, comunista di Praga, non bischero di Toscana".

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail