Confindustria per un nuovo referendum sulla sanità
(Il Bisturi quindicinale per il medico, 23 maggio 1997)
Gli industriali italiani aderiscono alle nuove iniziative referendarie del "club Pannella". Obiettivo quello di consentire la scelta di un'assicurazione privata alternativa al Ssn
La Corte costituzionale lo boccia? No problem. Si cambia qualche virgola e oplà: il referendum sulla libertà di scelta per il cittadino tra Ssn e assicurazioni o mutue è di nuovo in pista. Incredibili questi "radical, riformator, club Pannella"! Quando sono convinti della giustezza di una battaglia non li ferma nessuno. Ed eccoli pronti per altri 25 referendum, tra i quali, appunto, quelli sulla sanità.
La notizia compare in un'intera pagina a pagamento sul Corriere della Sera e il Sole 24 ore: il paginone ufficializza fra l'altro che la Confindustria appoggerà cinque referendum, compreso quello sanitario.
Dopo la piazza virtuale, quella referendaria: gli industriali sono veramente a una svolta. E' finito il tempo del pappa e ciccia con il Governo, degli accordi di alto profilo nelle stanze del Palazzo Chigi. Ora la Confindustria lotta (e lotta come gli altri) per far valere i suoi diritti. Ma di tanto movimentismo non sembrano ancora convinti gli apparati confindustriali, che alle nostre ovvie domande si sono limitati a confermare che la Confindustria è per la libertà di scelta tra servizio pubblico e privato.
Abbiamo allora chiesto a quale servizio privato si riferissero. La risposta non ci è ancora pervenuta, eppure le voci corrono e si sa che all'interno dell'apposita commissione, presieduta dal prof. Castellano (amministratore delegato dell'Anie, il raggruppamento dei produttori di elettromedicali), istituita in Confindustria due mesi fa per studiare le proposte di riforma del Welfare da sottoporre a Prodi, sono state avanzate alcune linee di indirizzo che prevedono la sostanziale destrutturazione del Ssn, per far posto a forme private di assicurazione malattia finanziate a livello categoriale o individuale. L'adesione al referendum di Pannella rappresenta una sorta di conferma indiretta sulla volontà di Fossa di arrivare alla privatizzazione del Ssn. I primi a chiedere l'apertura di un tavolo sul Welfare, sono stati proprio gli industriali. Ora il confronto è stato avviato (male, ma avviato). Non è più il momento delle tattiche di nascondino, e sarebbe bene che ognuno scopra le proprie carte, e ciò vale sopra
ttutto per chi ha scelto di entrare nel gioco delle piazze e delle urne. In attesa di conferme o smentite vediamo di capire cosa è destinato ad abrogare il nuovo quesito predisposto dai referendari.
Punto 1 (identico nel quesito respinto nel '95): abrogazione del comma 2 dell'art. 63 (assicurazione obbligatoria) della L. 833/78, che prevedeva l'assicurazione presso il Ssn per i cittadini non iscritti a mutue. Dopo l'amputazione resta (comma 1) che "l'assicurazione contro le malattie è obbligatoria per tutti i cittadini".
Punto 2: abrogazione del comma 3 (stesso articolo) del riferimento all'assistenza malattia e agli eventuali familiari per il versamento di chi è soggetto a dichiarazione Irpef. Risultato: un residuale contributo 'di solidarietà' per un Ssn ridotto all'osso.
Punto 3: abrogazione, ovunque compaia, del termine "integrativo" o "integrativi" riferito alle nuove forme di assistenza sanitaria ex art. 9 del decreto n. 502/92 che secondo il quesito - una volta abrogate le parole "aggiuntive rispetto a quelle" si trovano a fornire prestazioni assicurate dal Ssn, tout court.
Dunque, riassumendo: piccolo contributo di solidarietà al sepolto Ssn, obbligo di assicurazione malattia e fondi sanitari autogestiti ovvero affidato in gestione mediante convenzione a società di mutuo soccorso o imprese assicurative autorizzate.
Come si diceva, non disponiamo del progetto Confindustria nero su bianco, ma Confindustria ha garantito il proprio sostegno alla nuova avventura referendaria a partire dalla raccolta delle firme.
Ci sembra legittimo dedurre che i contenuti siano analoghi a quelli proposti dai referendari.
Attendiamo conferma o smentita.