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Segreteria Rinascimento - 24 maggio 1997
Da "L'OPINIONE" del 24 maggio 1997

TURNO UNICO, PRIMARIE E UN FUTURO LONTANO DA FORZA ITALIA

La "Costituente liberale" si prepara per il congresso di giugno e annuncia che parteciperà alle amministrative di novembre

L'attuale palcoscenico della politica non li soddisfa affatto. Non si riconoscono in nessuno dei due poli, per ragioni diverse. Non amano il centrosinistra di Prodi e Veltroni nè la "Cosa" di D'Alema e con Bertinotti il dialogo è strutturalmente impossibile. Si dichiarano laici, liberali (Sterpa, Compagna, Ciaurro, De Luca, Pili) alcuni di loro sono socialisti (come Martelli ed Intini), c`è qualche radicale (Giovanni Negri e Spadaccia) e qualche repubblicano (Santoro e Castagnetti). Forza Italia li ha delusi, da tempo. Le critiche sono ormai quasi scontate: non c'è democrazia interna, è un partito azienda, la base non conta nulla, le candidature vengono definite dall'alto e solo dagli uomini di Publitalia. Risultato, cercare di cambiare il movimento di Berlusconi è una fatica inutile e destinata a fallire. "Forza Italia afferma De Luca dopo quattro anni non presenta ancora una struttura democratica interna. Le sue caratteristiche restano quelle di un partito del presidente, che peraltro in una certa misura

è alla base del suo successo elettorale. La crescita di una componente di indirizzo liberale organizzata, avrebbe come conseguenza un'immediata azione di ridimensionamento, perchè sarebbe vista come una minaccia alla struttura di partito padronale. D'altronde, quale potrebbe essere l'influenza di singole personalità liberali, senza il supporto di una corrente organizzata'? A lungo andare, come potremmo accettare di ritrovarci in un movimento politico che pretende di rappresentare il pensiero liberale nel Paese, ma al proprio interno, adotta un sistema illiberale di governo del capo, esercitato in periferia attraverso i suoi fiduciari?". Così si cerca spazio altrove, cercando di farsi sentire. Ed è per questo motivo che, qualche mese fa, hanno fondato la "Costituente liberale", una forza politica che spera di occupare quella fetta di mercato (laica, socialista e liberale) che il Polo non è riuscito a conquistare. Ieri, presso la sede romana del Parlamento europeo (in via IV Novembre, 149), si sono radunati p

er il convegno nazionale su "L'Italia, l'Europa, la politica: i laici". Oggi, a partire dalle ore 10, ci sarà una tavola rotonda coordinata da Luigi Compagna e alla quale parteciperanno Stefano De Luca, Ugo Intini, Claudio Martelli, Marco Pannella, Luigi Preti, Vittorio Sgarbi ed Egidio Sterpa. Poi, alla fine di giugno, ci sarà il congresso, dove verranno definiti ruoli, programmi, l'organizzazione del movimento, strategie e le prossime mosse elettorali. "Il primo passo spiega De Luca è preparare la casa comune dei liberali. Solo cosi sarà possibile presentarsi davanti agli elettori, cercando di conquistare il consenso di tutti quei cittadini che non si riconoscono nelle forze politiche oggi in campo". E la prima sfida da superare saranno le amministrative di novembre, quando i vari gruppi che compongono la "Costituente liberale" si presenteranno con liste autonome, ma apparentati sullo stesso candidato. Il test è importante, perchè permette una prima valutazione sulla forza e sul peso politico del moviment

o. Ma l'obiettivo finale è ben più ambizioso. "Rispetto al Forum della libertà spiegano noi non crediamo che il futuro dei liberali possa svilupparsi intorno a Forza Italia. La strada da seguire è un'altra, ossia proporsi come la quarta gamba del Polo e diventare una forza politica autonoma in grado di dialogare alla pari con Forza Italia, An e il nucleo centrista di Ccd e Cdu". Ma per realizzare tutto ciò è necessario far sentire la propria presenza sul territorio. Come si organizzerà il nuovo movimento? L'idea è quella del "partito leggero", che si diffonde grazie ad una serie di associazioni (presidi) che si riconoscono nell'idea liberale. Ed è un po' la struttura che avevano in mente gli uomini di Forza Italia, quando lanciarono l'iniziativa dei club, che presto però naufrago per l'assenza di un motore centrale e gli scarsi contatti con i vertici del partito. Errore da non ripetere, precisano i responsabili della "Costituente". "Anche per questo fa sapere ancora De Luca noi ci stiamo battendo perchè

anche in Italia si arrivi al sistema delle primarie, obbligatorie per considerare democratico un sistema maggioritario uninominale. Non a caso oggi le elezioni si sono trasformate in una sorta di cooptazione di soggetti dall'alto, che nulla hanno a che vedere col territorio ove sono candidali". Questo non vuol dire, pero, che i liberali si sentano lontani dalla logica del maggioritario. Il ritorno alla proporzionale non convince quasi nessuno. E proprio ieri Marco Taradash, intervenendo al convegno come ospite ha proposto agli uomini della Costituente di combattere insieme in favore del turno unico opzione ormai data per perdente all'interno della Bicamerale. La risposta è stata positiva.

 
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