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Notizie lista Pannella
Segreteria Rinascimento - 27 maggio 1997
Da "IL TEMPO" del 27 maggio 1997, pag. 2

REFERENDUM, LA CASSAZIONE NE CANCELLA QUATTRO MA SE NE VOTERANNO SETTE

di Plinio Santucci

Si riducono a sette i referendum sui quali gli italiani saranno chiamati a pronunciarsi il 15 giugno. L'ufficio centrale della Cassazione ne ha infatti cancellato quattro, decidendo che non si voterà più per quelli relativi ai concorsi unici, al controllo sugli atti delle Regioni e dei Comuni e ai segretari comunali, ritenendo questi quesiti inutili dopo che il Parlamento ha che hanno modificato quelle vigenti. Intanto i comitati promotori hanno deciso una duplice iniziativa per protestare contro i mezzi di informazione: un ricorso alla Corte Costituzionale per conflitto di attribuzioni fra poteri nei confronti del Parlamento (e in particolare della commissione di Vigilanza sulla Rai) e al Garante per l'editoria. Con il pronunciamento dell'Ufficio centrale per i Referendum della Cassazione, rimangono quindi in vigore sette quesiti referendari e per essi si andrà a votare il 15 giugno. Un'ultima incertezza riguarda il referendum sull'abolizione del Ministero delle Risorse agricole. Anche questo potrebbe infat

ti "saltare", ma solo a patto che una legge sostitutiva riformi in modo sostanziale il settore. Su questo punto si sono infatti trovati d'accordo Governo e Regioni nel corso dell'ultima riunione della Conferenza StatoRegioni, che ha esaminato proprio lo schema di decreto legislativo predisposto dal Governo, Un decreto che, una volta ottenuto l'assenso delle Regioni e del Parlamento, dovrebbe essere varato entro il 15 giugno per evitare il ricorso alle urne. In caso contrario le carte tornerebbero nelle mani dei cittadini e nel loro voto . Nel caso in cui non si votasse nemmeno per la questione del Ministero delle Risorse Agricole, la "scheda" non conterrebbe più nessuno dei quesiti presentati da un gruppo di Regioni, Lombardia in prima fila. Restano in piedi, sempre che non vadano rapidamente in porto anche altre iniziative legislative ad hoc, i sei presentati dai Riformatori. Questi chiedono l'abolizione: dell'Ordine dei giornalisti; dei poteri del Tesoro nelle privatizzazioni (la cosiddetta "golden share")

; dei limiti per l'ammissione al servizio civile; della possibilità per i cacciatori di entrare nei fondi altrui; degli incarichi extragiudiziari dei magistrati; del sistema delle carriere dei magistrati. Ieri intanto i Comitati per i referendum hanno deciso di inviare un ricorso alla Cassazione un altro al Garante per l'editoria. Il regolamento di disciplina della propaganda referendaria adottato la scorsa settimana dalla commissione di Vigilanza rilevano i riformatori - "lede i diritti e le attribuzioni costituzionali de promotori", perchè non consente ai comitati di partecipare a tutte le tribune referendarie e li esclude da quelle riservate ai gruppi parlamentari (in questo violando l'articolo 52 della legge 352/70, che equipara il comitato promotore ai gruppi parlamentari ai fini della propaganda referendaria) . I dati raccolti dai Riformatori e forniti da centro d'ascolto dell'informazione radiotelesiva, indicano come "tra le 4.377 interviste registrate in tutte le edizioni del Tg1, la lista Pannella

ne ha avute 16, il Partito repubblicano 30, il Pds 985, la lista Dini 282),. Oppure come "sulle 22 trasmissioni alle quali Pannella ha partecipato, in tre ha avuto meno di 8 secondi di tempo, in quattro meno di un minuto, in altre quattro meno di 4 minuti".

 
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