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Segreteria Rinascimento - 27 maggio 1997
Da "IL MANIFESTO" del 27 maggio 1997, pag. 9

REFERENDUM

In sette all'urna

Il prossimo 15 giugno si voterà soltanto per sette referendum. Lo ha confermato ieri il sottosegretario all'Interno Adriana Vigneri dopo che l'ufficio centrale della Cassazione ha annunciato i referendum su concorsi unici, controllo sugli atti delle regioni e dei comuni e segretari comunali. "E il riconoscimento anche formale -ha commentato Vigneri del lavoro svolto da governo e parlamento che con la legge n.59 per i concorsi unici e con la legge n.127per le altre materie, ha modificato i principi ispiratori della precedente disciplina recependo anche le istanze pervenute dal mondo delle autonomie locali". "Ciò dice il sottosegretario - nell'intento di semplificare e rafforzare gli strumenti di governo delle autonomie locali nella direzione del federalismo, o a Costituzione vigente". Dopo il pronunciamento di ieri della cassazione resta un ultima incertezza sul referendum per l'abolizione del ministero delle risorse agricole. Anche questo potrebbe infatti saltare, ma solo a patto che una legge sostitutiva

riformi in modo sostanziale il settore. Su questo punto si sono infatti trovati d'accordo governo e regioni nel corso dell'ultima riunione della Conferenza StatoRegioni che ha esaminato proprio lo schema di decreto legislativo predisposto dal governo. Un decreto che una volta ottenuto l'assenso delle regioni e del parlamento dovrebbe essere varato entro il 15 giugno per evitare il ricorso alle urne. In caso contrario l'esito della questione tornerebbe nelle mani dei cittadini e nel loro voto. Nel caso in cui non si votasse nemmeno per la questione del ministero delle risorse agricole la scheda non conterrebbe più nessuno dei quesiti presentati da un gruppo di regioni che hanno visto la Lombardia in prima fila. Restano in piedi sempre che non vadano rapidamente in porto anche altre iniziative legislative ad hoc i sei referendum presentati dai riformatori. Questi chiedono l'abolizione dell'Ordine dei giornalisti dei poteri del tesoro nelle privatizzazioni (1a cosiddetta "golden share"), dei limiti per l'ammiss

ione al servizio civile, della possibilità per i cacciatori di entrare nei fondi altrui degli incarichi extragiudiziari dei magistrati, del sistema delle carriere dei magistrati. I referendum sottoposti, i primi di gennaio al vaglio della Corte costituzionale erano complessivamente trenta (diciotto presentati dai riformatori e dodici dalle regioni); di questi ne furono dichiarati ammissibili undici. Perchè la consultazione sia valida dovrà esserci una partecipazione al voto di almeno la meta più uno degli aventi diritto (lo prevede la Costituzione). Prima della decisione di ieri in otto casi l'approvazione di una legge aveva evitato lo svolgimento di referendum: legge su manicomi, norme penali contro aborto e commissione inquirente nel 1978 tribunali militari nel 1981:indennità di contingenza nel 1982 licenziamento nelle piccole imprese nel 1990: legge elettorale nei comuni e intervento straordinario nel Mezzogiorno nel 1993.

 
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