LA CASSAZIONE TAGLIA QUATTRO REFERENDUM
Controlli amministrativi, concorsi e segretari: niente voto
Roma La Cassazione taglia quattro referendum. L'Ufficio centrale ha stabilito che il 15 giugno non si voti sui quesiti relativi a concorsi unici, controllo sugli atti delle Regioni e degli enti locali e segretari comunali, La Corte ha ritenuto che le leggi Bassanini 59/97 e 127/97 avessero superato i quattro quesiti referendari. I1 15 giugno, salvo soluzioni dell'ultima ora, i cittadini saranno chiamati alle urne su sette materie: Ordine dei giornalisti, golden share, ministero delle Risorse agricole, obiezione di coscienza, caccia, camere e incarichi extragiudiziari dei magistrati. L'incertezza più rilevante riguarda il referendum sull'abolizione del ministero per le Risorse agricole. Governo e Regioni si sono trovati d'accordo, nell'ultima riunione della Conferenza StatoRegioni, che ha esaminato lo schema di un decreto legislativo predisposto dall'esecutivo, nell'auspicare una riforma reale del settore. Lo schema di decreto, perchè il referendum possa essere evitalo dovrebbe ottenere l'assenso di Region
i e Parlamento, essere varato ed essere esaminato dalla Cassazione entro il 15 giugno. Per quel che riguarda gli altri quesiti nessun dubbio sulla consultazione sulle golden share, mentre è tramontata l'ipotesi di riforma dell'Ordine dei giornalisti. I Ddl sui magistrati sono al Senato in prima lettura. I provvedimenti che potrebbero evitare il voto su caccia e obiezione di coscienza sono, invece, all'esame della Camera. Mentre il Ddl sui fondi agricoli non ha avuto la deliberante in commissione, quello sull'obiezione di coscienza ha visto ieri bloccata da una pregiudiziale di costituzionalità di An la discussione in aula. Acque agitate nel rapporto fra comitato promotore e tv. Il comitato ha deciso di presentare ricorso alla Consulta per conflitto di attribuzioni nei confronti del Parlamento (in particolare della commissione di vigilanza). Marco Pannella, invece, ha visto cancellata una tribuna tv nella quale sarebbe stato contrapposto al presidente dell'Ordine dei giornalisti Mario Petrina. Petrina ha rifi
utato di avere un contraddittorio con Pannella che aveva preannunciato che si sarebbe presentato vestito da fantasma. Da qui la decisione della Rai di cancellare il programma e la denuncia di Pannella alla procura di Roma.