PANNELLASPETTRO: LA RAI CI TRATTA COME FANTASMI
Il promotore dei referendum accusa: "Ci hanno rubato dieci giorni di campagna elettorale. Craxi era più leale"
Annullata una "tribuna", il leader dei Riformatori presenta una denuncia per "interruzione di pubblico servizio"
Di Luca Zanini
ROMA - Vent'anni dopo, Marco Pannella ci riprova. Si infila un lenzuolo in testa e si presenta negli studi Rai di Saxa Rubra, dov'è in corso la prima delle Tribune per i referendum. Al collo un cartello con su scritto "Fantasma della democrazia, della legalità, dei referendum, dei Riformatori, dell'informazione", irrompe in diretta. Il conduttore indietreggia, capisce e lo fa accomodare di fronte ad un attonito Nello Adelmi, del "Comitato No" per il referendum sulla caccia. Davanti a quel lenzuolo, tra i pochi videospettari sintonizzati alle 14 di ieri su Raiuno, qualcuno deve avere un soprassalto: era maggio anche la prima volta, 18 maggio 1978, ore 20.50. Allora, Jader Jacobelli si trovò a dover gestire una "Tribuna dei referendum" con due deputati legati e imbavagliati: i radicali Marco Pannella e Mauro Mellini, ognuno con un cartello al collo. Marco il provocatore ci riprova e spiega: "Se un vecchio settantenne militante rifà questa "buffonata" è perché oggi si vieta agli italiani di votare, peggio che c
on il fascismo". Poi tributa gli onori a Craxi: "Almeno Bettino, lealmente, diceva "andate al mare"; invece questi ci mandano in vacanza e poi organizzano il voto del 15 giugno nell'ignoranza". Per questo il Comitato promotore ha presentato ricorso alla Corte Costituzionale e un'istanzadenuncia al Garante per l'editoria contro la Commissione di vigilanza Rai "che non consente ai promotori di partecipare a tutte le tribune referendarie". Si infervora anche i microfoni spenti, Pannella, e minaccia: "Non scrivete che ci lamentiamo. Noi informiamo: le tribune sono partite il 26 anziché il 15 maggio, ci hanno rubato letteralmente 10 giorni di campagna elettorale. Come se non bastasse, la Rai ci manda in onda questa sera (ieri, ndr) alle 19.58 su Raitre, proprio in contemporanea con le anticipazioni dei titoli dei due maggiori Tg. Con questi orari raggiungeremo sì e no 3 milioni di elettori". Eppure quel lenzuolo da fantasma suona eccessivo, quasi Pannella volesse rubare il podio alla Lega nel giorno dei risultati
del "Referendum per la Padania". "ma no - replica lui. Anzi . In questa atmosfera l'azione propagandistica di Umberto Bossi assume un carattere quasi simpatico. Questo ormai è un regime che bada solo a trattare D'Alema come un Re Sole. Si vuole soltanto fare in modo che non si voti in modo chiaro". Poi accusa "i grandi 'distrattori' che fanno i talk show su tutto, eccetto che sui referendum. E' più di un anno che non ci fanno parlare e adesso preferisco chiudere - Vespa, Lerner, gli altri - piuttosto che citare i 7 quesiti. Ma i "distrattori" sono soprattutto quelli di Mediaset: Costanzo e Santoro". L'ultimo strale avvelenato Marco il Censore lo riserva al "Pinocchio" di Gad Lerner: "Le sue sono manifestazioni negli stadi di stampo neogoebbelsiano, nelle quali viene catapultata ogni opinione antagonistica (da Bertinotti a Bossi) che faccia comodo al potere pur di occultare altre cose". E' sera quando Marco il Fantasma si prepara a tornare a Saxa Rubra per la Tribuna referendaria delle 19.58, ma viene ferma
to da una telefonata: la terza rete ha annullato il programma. "Denuncerò la Rai per interruzione di pubblico servizio". Una seconda denuncia da affiancare a quella presentata ieri in Procura a Roma contro tv pubblica e presidenza del Consiglio per gli "spot di regime in cui si invita a sottoscrivere, nel 740, il 4 per mille a favore dei partiti".