"DALLE 20 ALLE 20", LA SERATA DEI FANTASMI SONO UGUALI
La potremmo definire la serata dei fantasmi o delle assenze ingiustificate. L'altra sera nella mezz'ora che va dalle 20 alle 20,30 a Raitre sono accaduti due fatti singolari: è saltata una tribuna politica che doveva occuparsi dei prossimi referendum, è saltato il programma Dalle 20 alle 20 cancellato per fare spazio alla (inesistente) tribuna politica. Proprio nei momento in cui il federalismo da chiacchiera televisiva sta diventando proposta politica, la trasmissione di Maria Latella che su Raitre da molti mesi si occupa dell'argomento, è stata soppressa, più che per un malinteso senso della par condicio (per non turbare lo svolgimento della campagna elettorale referendaria), pare per il rifiuto del direttore di rete Giovanni Minoli. Per ragioni professionali avevamo ricevuto la cassetta con la puntata registrata e abbiamo potuto vedere il faccia a faccia tra Rossana Rossanda e Massimo Cacciari, in completo disaccordo sulla proposta di riforma federalista avanzata da Francesco D'Onofrio in commissione bi
camerale. Un dissenso interno alla sinistra due punti di vista diversi ma dialoganti, utili a capire gli aspetti negativi e quelli positivi di un progetto politico che potrebbe cambiare la faccia del paese. E veniamo alla tribuna politica cancellata. I pochi (sempre di meno) lettori di giornali hanno visto la fotonotizia con Pannella mascherato da fantasma. Essendosi presentato con lo strano abbigliamento all'appuntamento televisivo della tribuna politica il vecchio leone dei radicali italiani era stato gentilmente informato che carnevale era già passato. Così, come per una provvidenziale astuzia della ragione si ere ripristinato lo spazio del programma "Dalle 20 alle 20", che avrebbe potuto essere mandato in onda tranquillamente. Ma, come diceva un vecchio Carosello di un olio dietetico, "la cassetta non c'è più" la cassetta non si è trovata, persa in uno dei mille cassetti di un servizio di pubblica disorganizzazione.
Le sorprese della serata comunque sono continuate con una apparizione insolita e divertente. E' successo a Striscia la notizia dove per merito del Gabbibbo il patriarca degli editori italiani Giulio Einaudi, è apparso in mutande a sei milioni di telespettatori. Le incursioni del pupazzo di Antonio Ricci ci hanno regalato diversi siparietti "privati di personaggi pubblici (ricordiamo quello con D'Alema che aprì la porta e fu intervistato sul pianerottolo di casa sua). Il Gabbibbo ha suonato al campanello di casa Einaudi, la porta si è socchiusa con molte scuse per via del deshabbillè. Ma il Gabbibbo ha insistito finchè con garbo e gentilezza, il vecchio signore ha aperto e salutato in mutande e maglietta della salute. Finalmente uno che se infischia dell'immagine.