SILENZIO SUI VERI REFERENDUM
Tra poco più di due settimane ( 15 giugno) si svolgeranno i referendum "veri", quelli di Marco Pannella. e la maggioranza degli elettori non è al corrente nè della data del voto nè di che cosa dovrà votare. E' un fatto scandaloso. Il silenzio omertoso dei mass media e della classe politica è il segno che, nell'Italia della cosiddetta Seconda Repubblica. si vuole mettere il bavaglio alle grandi battaglie civili, economiche e sociali dei Riformatori. Di fronte a un Governo e a un Parlamento insensibile a recepire le istanze della società civile, soltanto i referendum sono l'unica arma rimasta ai cittadini per far sentire la loro voce. Insomma, sulla questione dei referendum siamo passati dalla politica del boicottaggio a quella del silenzio. Non a caso la Cassazione non ha ancora deciso se il referendum sull'abolizione del ministero delle Risorse agricole ci sarà o meno sulla scheda referendaria. Per adesso l'unica cosa certa secondo l'Ufficio centrale per i referendum della Cassazione sono i sette quesiti r
eferendari approvati, in maniera repressiva, nei mesi passati dalla Corte Costituzionale. Il povero Marco (si fa per dire) le inventa tutte per sollecitare i mass media a informare i cittadini sulla data del voto in maniera che gli elettori non disertino i seggi, e sul contenuto dei quesiti referendari, ma sbatte la testa contro un muro di gomma. Ciò è la dimostrazione che siamo in un Paese in cui sempre più cresce l'intolleranza della partitocrazia, del sindacalismo, della politica delle toghe delle corporazioni e dei mass media verso battaglie fatte alla luce del sole, da una minoranza per liberare il sistema dai lacci e lacciuoli dello statalismo, dei privilegi e delle rendite di posizione. Le battaglie dei Riformatori sono sacrosante e, se non ci fossero state, bisognerebbe inventarle. Siamo a questo assurdo paradosso che dimostra quanta strada ancora 1'Italia deve percorrere per essere un paese liberale. Un pensiero, quello liberale, invocato, solo a parole e non praticato nella vita politica e in quel
la governativa, tanto dalla sinistra postcomunista quanto dalla destra. Non diremmo la verità tutta intera senza affermare che. se non ci fossero state le battaglie referendarie, l'Italia sarebbe ancora una realtà oscurantista egemonizzata dalla cultura cattocomunista. I referendum sul divorzio, sull'aborto, sulla Legge Mammi, sulle trattenute sindacali e, infine, i 7 referendum del 15 giugno sono battaglie combattute da Marco Pannella. che hanno cambiato i modi di pensare. a volte hanno migliorato la vita stessa dell'uomo.