Roma, 3 giugno 1997

Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, segretario nazionale dei Club Pannella Riformatori.

Le dichiarazioni di Tommaso Pompei al Sole24Ore di oggi, sono inequivocabili: l'Enel si prepara a mettere in campo tutta la sua potenza di fuoco, politica, finanziaria e infrastrutturale maturata in decenni di monopolio per occupare gli spazi che si apriranno in seguito alla liberalizzazione delle Tlc imposta da Bruxelles.

In queste condizioni la "gara" per il terzo gestore dei telefonini, prevista per la metà di giugno, sarà una gara truccata: come potranno il Governo e il Ministro delle Poste assegnare ad altri che a se stessi (cioè all'Enel) la concessione?. Quale potrà essere la serenità di giudizio, dal momento che l'assegnazione della concessione all'Enel aumenterà di migliaia di miliardi il valore di una società di proprietà del Governo stesso? E chi potrà arrestare, a quel punto, la lunga marcia di Tatò, che dopo aver aggiunto all'Enel la società mista Eni/Enel per sbaragliare preventivamente la concorrenza privata nelle grandi forniture di energia, si appresta a sbaragliare Omnitel nei telefonini e a diventare il secondo gestore delle reti fisse?

Sotto l'abile regia di D'Alema, Ciampi e Draghi, dunque, prosegue inarrestabile l'occupazione da parte delle aziende di Stato di tutti i settori più ricchi e promettenti dell'economia italiana. Ovviamente nel segno (o nel sogno?) delle privatizzazioni, da realizzarsi però "nel medio termine" come ha detto Pompei.

I liberali e liberisti, tacciono e acconsentono tutti? Per quel che ci riguarda chiediamo la mobilitazione di tutti i liberali e antistatalisti per il referendum contro la Golden Share: la vittoria del sì il 15 giugno è la migliore occasione per stroncare con un chiaro e popolare segnale politico l'arrembante statalismo del 2000.