Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
sab 24 mag. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Notizie lista Pannella
Segreteria Rinascimento - 3 giugno 1997
Da "L'Opinione" del 3 giugno 1997 - pag. 3

LO SPAURACCHIO REFERENDARIO

Di Valter Vecellio

"Se uno si mette in testa una corona e poi dice: io sono il re, non vale neppure la pena di dirgli che non è vero. Lei è mai stato a Hyde Park?". La butta sul ridere Vincenzo Caianiello, ex presidente della Corte Costituzionale ed ex ministro di Giustizia. Caianiello in sostanza dice che il referendum voluto da Umberto Bossi e organizzato dalla Lega non è una cosa seria; né è serio, dice a La Stampa, prenderlo sul serio. Il malessere che serpeggia nel paese, aggiunge, è una cosa seria: "Ma bisogna affrontarlo in modo serio, non con queste cose che fanno solo ridere". Caianiello poi fa un discorso estremamente serio: "Piuttosto fra due settimane ci saranno i referendum veri, quelli di Marco Pannella. Mancano pochi giorni e nessuno ne parla, né giornali, né uomini di governo. Io non voglio entrare nel merito di quella consultazione, però trovo scandaloso questo silenzio". Eravamo partiti con quanti referendum? Venti, mi par di ricordare. Ne sono rimasti, dopo magheggi vari solo sette. E confesso che io pure ch

e mi ritengo mediamente informato e certamente seguo notiziari Tv e leggo più di un quotidiano e di un settimanale, non avrei saputo dire quelli che sono sopravvissuti, non fosse stato per la pagine di pubblicità a pagamento che i radicalriformatori hanno acquistato sul Corriere della Sera. Non entriamo poi nel merito. Come cittadino e come votante avrei diritto, penso, di sapere le ragioni per le quali è consigliabile (oppure non lo è) abrogare le norme relative al Golden share, cosa significa pronunciarsi sugli incarichi extragiudiziari; che implicazioni avrà la maggioranza dei Si o dei No sul referendum relativo alle carriere dei magistrati, e via così. Nella pagina acquistata dai riformatori, si indovina la mano di Marco Pannella: "... Democrazia, Legalità, Referendum, Riformatori, Informazione, i Cittadini che vogliono votare sono Fantasma che fa paura. E hanno ragione...". Non so se sia così. So però che quel poco che mi è capitato di leggere sui giornali è dovuto all'ennesimo colpo di fantasia di Pann

ella che si è trasformato appunto in un fantasma; e attraverso la sua ennesima capucinade, di rimessa, si legge di referendum. Ed è la solita storia. Non si riesce davvero a comprendere per quale motivo in Italia i referendum vengono percepiti come una calamità. E massimamente la intendono come tale coloro che alla fine risultano essere i principali beneficiari. Ad ogni modo, non è affatto vero, come un luogo comune e un pregiudizio accreditano, che vi sia una "stanchezza" referendaria. All'ultima tornata, ha votato il 60 per cento degli elettori; ed è una percentuale che non autorizza nessuno a parlare di "stanchezza". E comunque, i referendum sono il sale di una democrazia matura. Negli ultimi tempi sono stati votati oltre 120 referendum in Svizzera; e un'ottantina in California. Si obietta che proporre mazzi di referendum provoca confusione. Alibi che non regge; i giornali sono liberissimi di individuare uno o due referendum "forti" e di assicurare dibattito e riflessione su quelli. Invece nulla. Esattame

nte come accadeva quando i referendum presentati erano pochi. Si assicurava informazione solo quando si veniva costretti, tirati letteralmente per i capelli. Occorre cambiare una mentalità. Negli Stati Uniti i vari Stati dell'Unione, le contee, i comuni e gli altri enti locali regolano direttamente, e in completa libertà, larghe fette della vita individuale e collettiva non perché il governo centrale abbia delegato loro poteri specifici, ma perché i cittadini non hanno mai affidato al governo centrale i poteri che non siano specificatamente elencati nella costituzione federale. Così, insieme con le elezioni primarie e con la revoca del mandato, il referendum e l'iniziativa popolare sono gli istituti attraverso i quali i cittadini partecipano direttamente alle decisioni governative. Può accadere così, come è accaduto in California, che gli elettori siano stati chiamati a decidere se erano d'accordo o no a ridurre automaticamente del 57 per cento tutte le tasse sugli immobili; se rendere o meno più facile l'ap

plicazione della pena di morte; se bandire dalle scuole pubbliche gli omosessuali o perfino coloro che frequentavano locali gay come i bagni pubblici o i gaybar; se proibire completamente il fumo dai ristoranti e da altri locali pubblici; autorizzare la vendita di dentiere a persone che non siano dentisti. Consultazioni cantonali e comunali in Svizzera hanno luogo quasi di continuo, su problemi in genere strettamente pratici e locali; chiunque può promuovere queste consultazioni, raccogliendo poche centinaia di firme. Al di là dei singoli episodi bizzarri, il referendum costituisce una finestra sul nuovo e sul diverso; e certamente si armonizzano in sistemi che rifiutano l'omogeneità e la certezza dogmatica. Ma si credeva che i "muri", anche in Italia fossero crollati. A quanto pare, invece, non è così. Di più. Si corre un serio rischio che mi sembra abbia colto solo Iuri Maria Prado; e che in solitudine solo lui ha denunciato: "Il 15 giugno i cittadini sono chiamati a una responsabilità diversa e più grande

: non o non solo dire Sì o No all'abrogazione di una certa norma di legge; ma dire Sì, fermamente Sì, al diritto di poterlo fare. Questo diritto in Italia è negato, ed è negato antidemocraticamente e, soprattutto illegalmente. Il 15 giugno sarà, dovrà essere lo scontro fra l'Italia legale dei cittadini e l'Italia illegale delle istituzioni e dei partiti. Votando i cittadini reclameranno la riaffermazione dello Stato di diritto, chiederanno allo Stato di rifarsi legale, da fuorilegge che è. Obbligheranno lo Stato a fare i conti con la legalità referendaria anziché; come lo Stato preferisce, con la vuota extralegalità di Bossi".

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail