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Segreteria Rinascimento - 6 giugno 1997
Da "IL SOLE 24 ORE" del 6 giugno 1997, pag. 27

REFERENDUM, SI AL CONFLITTO FRA PROMOTORI E VIGILANZA LE INCOMPATIBILITA

La Consulta prenderà in esame le regole varate dalla commissione

Di Jean Marie Del Bo

MlLANO La campagna per i referendum del 15 giugno ritrova un po' di "smalto". La Corte costituzionale ha riconosciuto, con l'ordinanza n. 171, redattore Carlo Mezzanotte, depositata ieri, l'ammissibilità del conflitto di attribuzione fra poteri dello Stato proposto dal comitato promotore delle consultazioni dei Riformatori nei confronti della Commissione parlamentare di vigilanza dei servizi radiotelevisivi. Questo mentre tre Ordini regionali dei giornalisti hanno chiesto al presidente del Consiglio e ai ministri di Giustizia e Interno la sospensione delle operazioni di voto. La decisione della Consulta non avrà conseguenze immediate: mancano i tempi tecnici perchè la soluzione che i giudici daranno al conflitto possa incidere sullo svolgimento della campagna referendaria, al centro delle critiche rivolte dal comitato promotore alla Vigilanza. La richiesta di intervento della Corte costituzionale era stata presentata con riferimento al regolamento con cui la Commissione ha fissato, in data 20 maggio, criter

i e modalità delle tribune referendarie. Sotto accusa il ciclo di quattro dibattiti cui avrebbero dovuto partecipare solo i rappresentanti dei gruppi parlamentari e non i gruppi promotori. Da questa scelta derivava, a parere dei comitati, l'attribuzione, in contrasto con la legge sul referendum, del potere di rappresentanza delle posizioni ai gruppi parlamentari. I comitati, facendo presente anche il ritardo del regolamento e la compressione della campagna, avevano chiesto la sospensione cautelare delle norme contestate. La Consulta ha ritenuto, così, ammissibile il conflitto nei confronti della Commissione definita "organo competente a dichiarare definitivamente la volontà della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica" in una materia che attiene direttamente all'informazione. Con la conseguenza che ogni limite alla possibilità di partecipare a dibattiti a sfavore dei comitati promotori potrebbe influire sull'opinione pubblica. La pronuncia non ha accolto. invece, la richiesta di sospensione del re

golamento. La concessione di un termine di dieci giorni, che copre tutto il periodo che separa dal voto del 15 giugno, per notificare ricorso e ordinanza alla Commissione di vigilanza esclude che la controversia possa avere conseguenze sul voto. Resta il fatto che, probabilmente, il riconoscimento dell'ammissibilità del conflitto e la soluzione che gli verrà dato potrebbero avere effetti sulle future campagne referendarie. I promotori attendono risultati concreti dalla richiesta di un provvedimento d'urgenza al Tribunale di Roma. Un carico da 90 contro i referendum parte, invece, dagli Ordini dei giornalisti di Lazio Lombardia e Veneto che hanno chiesto al Presidente del consiglio e ai ministri di Giustizia e Interno la sospensione del voto del 15 giugno. Gli Ordini chiedono di accertare "la destinazione delle firme raccolte dal Comitato promotore nel periodo lugliosettembre '95" che si rivelarono insufficienti. Solo grazie a una nuova raccolta iniziata il 4 ottobre venne superato il tetto delle 500mila firm

e. Gli Ordini, citando un'interrogazione presentata al Senato da Gian Guido Folloni (Cdu), dubitano che le firme raccolte nella prima campagna siano state depositate unitamente a quelle della seconda campagna, lamentano che l'Ufficio centrale per il referendum non ha risposto alle richieste di chiarimento e chiedono di fermare il voto in attesa della verifica sulle presunte irregolarità. L'ufficio centrale per il referendum si riunirà lunedì per verificare se il decreto legislativo sul ministero delle Risorse agricole, che è stato pubblicato oggi sulla "Gazzetta Ufficiale", consente di superare il referendum. Mentre sono sicuri i referendum su golden share, Ordine dei giornalisti e magistratura sono sulla "linea del traguardo" le leggi che incidono su caccia e obiezione di coscienza. Ma se per il progetto sull'accesso ai fondi agricoli le possibilità sono ridotte al lumicino per la riforma del servizio civile å stato deciso il contingentamento dei tempi del dibattito.

 
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