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Segreteria Segr.Pannella - 8 giugno 1997
Da "La Voce di Mantova", 8 giugno 1997

C'E' MOLTA STUPIDITA' NELLA NOSTRA FURBERIA

Di Rino Bulbarelli

C'è qualcosa di stupido nella furberia di noi italiani. Siamo anche l'unico popolo che abbia elevato i "porci comodi" al rango di ideale. Frodiamo il fisco ma per mezzo secolo ci siamo lasciati depredare dai partiti, il governo impone i tagli alla sanità e non si era accorto che da anni bande di medici truffavano lo Stato per migliaia di miliardi. Si allungano i tempi per le pensioni ma a un parlamentare bastano pochi mesi di servizio come schiacciatore di pulsanti per garantirsi un vitalizio milionario. Abbiamo promosso a eroi Falcone e Borsellino, ma dopo l'ondata di retorica che aveva intriso le diverse commemorazioni, il nemico da battere per lo Stato italiano non è più la mafia. Sono i pentiti e i magistrati che di questi pentitisi servono per incastrare la mafia. Di lotta alle organizzazioni criminali, per non disturbare i bicamerali, parla soltanto qualche procuratore visionario, che si permette di catturare il n.2 di Cosa Nostra Aglieri, preoccupandosi però di dirlo a Roma soltanto a cose fatte. Non

è certo un caso che i famosi "professionisti dell'antimafia", siano stati isolati dai rispettivi partiti di appartenenza. Le aggressioni, sia pure verbali, a personaggi come Caselli, Tinebra, Manganelli e De Gennaro sono all'ordine del giorno. Sembra in avvicinamento il tempo per la commemorazione di Salvo Lima. Tiene banco il processo agli assalitori del campanile di San Marco mentre nessuno dice che la Sicilia è tornata nelle mani agli estorsori. Commercianti e imprenditori non si salvano più.

In Bicamerale ci si accapiglia per le riforme ma in Italia la prima cosa da riformare è il costume. Domenica prossima lo Stato sarà costretto a spendere dagli ottocento ai mille miliardi per far felice Marco Pannella che se non inventasse i referendum sarebbe nessuno. Con le sue trovate, danni ne ha già fatti in quantità, eppure trova ancora giornali e televisione che gli danno ascolto. Anni fa il periodico spagnolo 'El País' uscì in copertina con questo titolo: "Porca Italia". Un titolo triviale, senza dubbio; ma triviali per primi eravamo stati noi mandando in giro per il mondo a rappresentare il Parlamento una pornostar come la Cicciolina, diventata "onorevole" per volontà di Pannella. Nemmeno un parlamento africano avrebbe osato tanto. Sia la Spagna sia gli Stati Uniti si rifiutarono, giustamente, di accogliere l'onorevole Cicciolina nei luoghi deputati della democrazia. Pannella aveva mandato in Parlamento anche Toni Negri che in una conferenza stampa con Piperno e Scalzone aveva annunciato la lotta arm

ata, che poi si materializzava in un contropotere violento con spranghe e P38. Negri ha 63 anni e da quattordici è latitante in Francia ma il suo fantasma aleggia ancora su Padova, al punto che all'università non manca chi studia tuttora sui suoi testi. Resistono l'acquiescenza dello Stato e il penoso imbarazzo in cui si trova la sinistra incapace di prendere le distanze da chi ha in odio il capitalismo. La stessa giustizia fa finta di non sentire quando Pannella dice (vedi 'Il Giornale' di domenica 1 giugno): "Voi giornalisti sapete perfettamente che Scalfaro è un truffatore, un traditore e un imbroglione ". Perché nei suoi confronti non scatta l'accusa di vilipendio del Capo dello Stato e non lo si manda in Assise? Lo stesso discorso vale per quando spaccia droga, sia pure in modo solo provocatorio, dal momento che tale spaccio è proibito dalla legge. Certo, non siamo tanto ingenui per non capire che la croce che campeggia sulla tribunetta della corte, e la scritta che le sta sotto per affermare il princi

pio dell'uguaglianza di tutti di fronte alla legge, hanno un significato diverso per i potenti della politica. Ma anche all'indecenza ci deve essere un limite. Le carceri sono piene di poveri cristi per reati assai minori. Essi sono costretti a subire severe punizioni non per 'vilipendio del Capo dello Stato', al quale nemmeno pensano, ma per l''offesa a pubblico ufficiale', anche se costui si comporta da farabutto. Pannella, invece, può dire e fare ciò che vuole e nessuno lo disturba. Domenica prossima, però, nemmeno noi ci disturberemo per i suoi referendum.

 
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