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Segreteria Rinascimento - 9 giugno 1997
Da "Il Messaggero" del 9 giugno 1997 - pag. 3

L'UNITA INVITA ALL'ASTENSIONE, PANNELLA S'INFURIA

Il leader dei Riformatori: siete totalitari. Emma Bonino: mi ricordate i metodi di

Craxi

Di Stefano Muccioli

ROMA "Fantasmi", occupazione della Rai, polemiche con l'Unità. La settimana che precede il voto sui referendum di domenica prossima promette di diventare esplosiva. Ma le spettacolari iniziative dei Comitati promotori e di un Pannella più battagliero che mai, fanno in realtà da sfondo ad una battaglia senza esclusione di colpi: quella sull'astensione. In gioco, più che la vittoria del "si" o del "no", c'è il raggiungimento del "quorum": se non si supererà il 50% dei votanti, la consultazione sarà annullata. "Stavolta avverte Marco Pannella è in gioco la sopravvivenza dell'istituto referendario". L'impressione, in effetti, è che gli italiani siano chiamati a un "referendum sui referendum". Con i partiti impegnati a darsi battaglia sull'astensionismo. In questo scenario ha fatto scalpore l'editoriale di ieri dell'Unità, firmato da Franco Cazzola, che invitava i lettori a non andare a votare. "I radicali si legge sul quotidiano del Pds rischiano di passare alla storia come coloro che, dopo aver inventato e

imposto con la forza della ragione uno strumento di democrazia come il referendum, hanno contribuito a trasformarlo in uno zimbello". L'invito all'astensione non è accolto dal vice premier Walter Veltroni, che non perde però l'occasione per tirare un siluro a Marco Pannella: "Sono il vicepresidente del Consiglio e vado a votare perché ho sempre votato in vita mia. Ma dal punto di vista politico considero questo uso dei referendum assolutamente sbagliato e controproducente, proprio per l'istituto del referendum. Non si aiuta la democrazia dando decine di schede in mano agli elettori.

Anche a Botteghe Oscure prendono in qualche modo le distanze dall'Unità. Ma in maniera molto soft, facendo notare che resta il problema degli abusi dello strumento referendario e di un suo sostanziale svilimento. Sui referendum è molto critico anche il Ppi, che pure lascia liberi i propri elettori di votare o di astenersi. "Nella riunione di giunta di giovedì scorso rivela il vicesegretario Dario Franceschini abbiamo concordato che questo modo di abusare dei referendum sta svilendone l'importanza. Un conto è chiamare tutti i cittadini a pronunciarsi su grandi questioni come l'aborto, il divorzio e il sistema elettorale. Un'altra cosa è chiamare in continuazione la gente a esprimersi su questioni complicate e incomprensibili su cui dovrebbe legiferare il Parlamento. In questo modo si disabitua la gente al voto e si distrugge la democrazia". Anche Giovanni Bianchi, del Ppi, ha forti perplessità sulla consultazione referendaria. "Il problema spiega è se una forza politica presente in Parlamento possa contin

uamente prendere in dosi massicce la scorciatoia del referendum sui più diversi argomenti".

Ma come reagisce Marco Pannella alle critiche, più o meno dirette, che gli arrivano dall'Ulivo? Contrattaccando. La prima frecciata al veleno è per l'Unità e per il suo invito all'astensionismo. "E' la vecchia tecnica totalitaria spiega si dice che la gente ne ha piene le scatole, che si sostengono certe tesi per tutelare lo strumento referendario. In realtà non hanno mai amato i referendum. Ricordo quando, per la consultazione sul divorzio, l'Unità sosteneva che eravamo al soldo di Fanfani". "Sino a dieci giorni fa prosegue Pannella soltanto 12 milioni di elettori su 50 erano informati sul volo. Ora, grazie al "fantasma", sono diventati 33 milioni. E dal momento che si potrebbe raggiungere il "quorum", stanno perdendo la calma e sono usciti allo scoperto sul quotidiano di Michele Serra".

A dar man forte a Marco Pannella c'è anche Emma Bonino. "L'editoriale dell'Unità commenta l'eurodeputata mi ricorda una battuta che sfuggì qualche anno fa a Bettino Craxi. Suscitò grande scandalo, per la mancanza di attenzione e di cultura democratica del segretario del Psi. Quella cultura ha fatto strada e oggi è ripresa in maniera seriosa sull'Unità".

Anche Forza Italia scende in campo, per appoggiare con decisione lo schieramento del voto. Per il capogruppo alla Camera Beppe Pisanu "è scontata l'esortazione a tutti gli elettori a recarsi alle urne per esercitare un loro irrinunciabile dirittodovere".

 
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