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Segreteria Rinascimento - 9 giugno 1997
Da "Il Tempo" del 9 giugno 1997 - pag. 2

REFERENDUM, SCONTRO SUL QUORUM

Il quotidiano del Pds invita gli elettori a non votare. Ed è subito polemica. Pannella: vecchia tecnica totalitaria

Di Giovanni Franchi

REFERENDUM a rischio quorum con la paura che i cittadini domenica prossima preferiranno andare al mare piuttosto che recarsi alle urne. Ieri ci ha provato L'Unità il quotidiano del Pds a svuotare di contenuti l'appuntamento referendario. "Non andate a votare" ha scritto in un fondo di prima pagina. Secondo il quotidiano della Quercia lo strumento referendario deve essere trattato con "discernimento" mentre i radicali hanno "contribuito a trasformare uno strumento di democrazia in uno zimbello". Ed è stata subito bufera. Il Ppi si è subito accodato. Il vicesegretario Dario Franceschini annuncia che personalmente non andrà a votare anche se i popolari lasciano liberi i propri elettori. E spiega: "Nella riunione di giunta di giovedì scorso abbiamo concordato che questo modo di abusare dello strumento referendum sta finendo per svilirne l'importanza". E' certo che andrà a votare il vice presidente del Consiglio Veltroni. Ma fa sapere: "Non aiuta la democrazia trovarsi davanti decine di schede". E' insomma un ass

alto concentrico ai referendum di domenica. Marco Pannella non ci sta: accusa stampa e televisione di non aver informato adeguatamente i cittadini sui quesiti e spara alzo zero contro L'Unità. Dice: "E' la vecchia tecnica totalitaria. Si dice che la gente ne ha piene le scatole, che si dice tutto ciò per tutelare lo strumento referendario. Siccome siamo riusciti ad informare grazie al fantasma 1'88 per cento degli italiani allora sono usciti allo scoperto con gli editoriali del quotidiano di Michele Serra. Si fa fare un editoriale al compagno intellettuale e si sostiene che la gente non ne può più. La verità è che non si sono mai amati i referendum. Ricordo quando L'Unità affermava che noi eravamo al soldo di Fanfani". Emma Bonino ci mette del suo. "Fa un certo effetto leggere quel titolo sul giornale che fu di Gramsci e oggi di Michele Serra" tuona. Poi aggiunge: "Qualche anno fa una battuta simile sfuggì a Bettino Craxi. Ricordo, anche se era la prima repubblica, che suscitò allora grande scandalo dando la

misura della mancanza di attenzione e di autentica cultura democratica del segretario del Psi. Quella cultura ha fatto strada se oggi è ripresa in modo serioso dall'Unità". Anche dal Polo giungono condanne dure della presa di posizione del quotidiano della Quercia. Ieri Beppe Pisanu capogruppo di Forza Italia alla Camera, ha avvertito che "è scontata l'esortazione a tutti gli elettori a recarsi alle urne per esercitare un loro irrinunciabile dirittodovere". Forza Italia invita a votare "si" sulla scheda gialla (golden share) sulla scheda grigia (carriere dei magistrati) e sulla scheda verde (incarichi extragiudiziali) lasciando libertà di voto sugli altri quesiti. Pannella che sabato notte insieme ad Emma Bonino ha "occupato" simbolicamente gli studi della Rai di Saxa Rubra prima di lasciare il Centro Rai, verso le due di notte ha annunciato altre iniziative e proteste per tutta la settimana. Pannella che insieme con gli altri aveva cenato alla mensa interna degli studi ha detto di aver avuto un colloquio t

elefonico con il direttore generale della Rai Franco Iseppi dal quale avrebbe avuto "segnali di disponibilità". Secondo il leader dei Riformatori inoltre i dirigenti dell'ente di Viale Mazzini avrebbero riconosciuto che sia il Tg1 sia il Tg3, non hanno mantenuto fino ad oggi l'impegno di riservare almeno tre minuti delle loro edizioni all'informazione politica sui referendum. Francesco Storace, presidente della commissione parlamentare di vigilanza sulla Rai annuncia che domani avanzerà una proposta all'ufficio di presidenza al fine di consentire la presenza dei Comitati promotori dei referendum nei dibattiti ai quali dovrebbero partecipare solo i gruppi parlamentari. "Chiederò ha detto Storace che sia consentito che i Comitati promotori possano prendere parte almeno ai due dibattiti previsti con i rappresentanti dei gruppi. Se i partiti non vogliono mandare gli elettori alle urne lo spieghino in un dibattito davanti a chi ha proposto i quesiti referendari".

 
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