MELANDRI: "L'UNITA''? UNA SCELTA SBAGLIATA"
Il quotidiano invita all'astensione. Caldarola: decisione nostra
ROMA(r.bu) Giuseppe Caldarola, direttore de L'Unità non è nuovo a "provocazioni" che lasciano margini d'incertezza tra la linea ufficiale e quella redazionale su argomenti spesso scottanti. E anche stavolta questa apparente ambiguità ha creato un "caso" politico. Questa è una decisione tutta nostra Abbiamo voluto porre un problema sia per quanto riguarda l'abuso del referendum, sia per la svalorizzazione di uno strumento democratico, e sia per la povertà di questi quesiti". La Bonino vi paragona al Craxi dell'invito ad andarsene in spiaggia... "Craxi era un presidente del Consiglio, questo un giornale portatore di notizie e di idee. Mi dispiace che la signora Bonino della quale ho molta stima, indugi ancora sul tipico atteggiamento dei radicali di demonizzare tutto ciò che non va nella loro direzione". Proprio per queste prevedibili polemiche, non sarebbe stato meglio consultare il partito? "Da tempo non chiediamo pareri su cose di questo tipo". Vediamo allora che cosa ne pensa di questa vicenda Giovanna Mel
andri, responsabile delle politiche della comunicazione del Pds. Onorevole Melandri, al di là dell'uscita de L'unità, questa scelta rispecchia davvero, se non la linea, l'umore del Pds? "La prima cosa che mi viene in mente di dire è che questa discussione sull'uso dello strumento referendario è molto seria, tanto seria che preferirei farla approfonditamente. Non certo pero nel bel mezzo di una campagna referendaria". E perchè no? "Per questi referendum sono state raccolte le firme di tanti cittadini che ci hanno creduto, si è pronunciata la Corte costituzionale, e su questi quesiti è giusto che gli elettori si esprimano. Certamente la politica di Pannella sui referendum è una politica che rischia di rendere sempre più logoro questo strumento. Pero, ripeto, questa å una discussione che preferirei fare dal 16 giugno in poi". L'Unità rivendica il diritto di esprimersi liberamente. "Naturalmente un commentatore può esprimere il suo parere più che legittimo. Ma, ecco, non vorrei che si confondesse questo con un
a posizione, come dire strutturata nella sinistra e anche nel Pds". Anche se non è un organo di partito, quindi, avrebbe dovuto comunque seguire una certa linea? "Credo che non sia stata una scelta equilibratissima in campagna elettorale. Aggiungo semplicemente che forse il mestiere numero uno di un quotidiano alla vigilia di un voto non sia quello di dire se sia giusto o non giusto andare a votare, ma di informare sui contenuti e spiegare le ragioni degli uni e degli altri. Ma questo è un vecchio vizio della stampa italiana non solo dell'Unità: le testate si sentono protagoniste della vita politica del paese, prima di sentire un dovere di etica dell'informazione".
