SABOTAGGIO DI REGIME
Di Marco Pannella
Un regime che per non essere travolto nella sua l'esercizio del diritto di voto referendario da parte del popolo, gioca lui e non noi la sua ultima carta continuando fino all'ultimo secondo a sabotare i residui referendum sottoposti al voto estivo del 15 giugno. E' pacifico infatti che noi, da soli come forza politica organizzata, esprimiamo obiettivi di radicali riforme istituzionali economiche, sociali e civili che coincidono con le attese e il voto auspicato dell'80 per cento dei cittadini di questo Paese, mentre da Rauti a Bertinotti, da D'Alema a Fini, da Berlusconi a Prodi tutti insieme dovrebbero dividersi il restante 20 per cento dei suffragi. L'occasione è oltre che quasi disperata per liberarsi da questa disagevole situazione storica, anche ghiotta se riesce infatti il colpo di ottenere che il Paese non voli a maggioranza con il quorum necessario domenica 15, la 'politica' italiana tutta intera si sarà liberata dalla sua incomoda e rischiosa condizione. Più nessuno potrà disturbare il manovrato
re ed il capotreno del convoglio partitocratico d regime. Come di già negli anni infami e disastrosi della politica di unità nazionale il confronto è fra il Pci e suoi eredi da una parte a guida dell'intero sistema partitocratico, e noi 'radicali' con la grande maggioranza del Paese, d'altra.