Bruxelles,10 giugno 1997
Dichiarazione di Gianfranco Dell'Alba, deputato europeo della Lista Pannella - Riformatori:
"La mano pietosa dello Stato assume ormai connotati imprevedibili. Dopo l'accordo ENEL/DEUTSCHE TELEKOM, le telecomunicazioni italiane, oltre al rischio di rimanere fulminate dall'azienda elettrica di Stato, potrebbero puzzare di petrolio.
Le dichiarazioni rilasciate ieri dall'amministratore delegato dell'ENI, Franco Bernabè, confermano il disegno illiberale e contro ogni logica di mercato, volto a creare in Italia una falsa 'concorrenza dentro la concorrenza' tra grandi e piccole sorelle sfortunate figlie dello statalismo. Anche l'ENI, dunque attraverso la partecipazione in ALBACOM vuol concorrere alla gara per il terzo gestore della telefonia mobile nel nostro paese. Tutti con un unico comune denominatore, un unico cordone ombelicale: la 'longa manus' dei partiti!
Alle dichiarazioni dei manager di Stato, si aggiungono poi quelle dei manager 'pentiti' di esser privatizzati a metà come l'amministratore di TIM Vito Gamberale che chiede l'intervento dell'antitrust ed il definirsi di regole certe sul mercato alla 'luce' dell'ENELDEUTSCHE TELEKOM. Gamberale sa bene che regole certe di mercato compatibili con il mondo che ci circonda, si potranno ottenere con l'abolizione possibile della Golden Share per la quale gli elettori sono chiamati a pronunciarsi domenica prossima insieme ad altri sei referendum...
Piuttosto che piangere lacrime di coccodrillo, non pensa infatti Gamberale che il terremoto borsistico al quale si è assistito ieri, dopo l'annuncio del ministero del Tesoro sulla non convertibilità delle azioni STET/TELECOM da 'risparmio' in 'ordinarie', sia un avvertimento serio di come reagirà il mercato all'eventuale entrata in vigore effettiva della norma sulla Golden Share?"