REFERENDUM, APPELLI AL VOTO PANNELLA SCENDE IN PIAZZA
Fa discutere l'astensionismo. Segni: "C'è sempre da parte dei potenti la nostalgia dell'andare al mare". Scontro tra la Poli Bortone e Bassanini
Referndumspettacolo. "un milione di fantasmi" si incolonneranno a partire dalle 17 di oggi pomeriggio tra il Pantheon e Piazza Navona a Roma per il sì ai quesiti del 15 giugno. Non saranno forse un milione, ma comunque i "fantasmi" una volta giunti a Piazza Navona, potranno poi ascoltare il comizio conclusivo di Emma Bonino e Marco Pannella. In questa vigilia di consultazione referendaria sta montando la polemica tra i promotori dei referendum e chi invece domenica vuole disertare le urne per far mancare il quorum. Silvio Berlusconi invita tutti i cittadini a recarsi alle urne, domenica prossima, per pronunciarsi sui referendum. Dai microfoni di Radio radicale, il leader di Forza Italia lancia un appello al voto: "E' importante che tutti i cittadini - afferma il Cavaliere - abbiano consapevolezza che i referendum sono i primi strumenti di democrazia che la gente ha a disposizione per affermare la sovranità popolare". Berlusconi ricorda la posizione del suo partito, che invita a votare sì sulla golden share e
sui magistrati, mentre lascia libertà di coscienza su altri quesiti. Dopo l'editoriale di domenica scorsa, in cui l'Unità invitava appunto a non votare - poi parzialmente corretto da Botteghe oscure che l'ha definito un'"opinione" dell'autore, fausto Cazzola - ieri il segretario del Pds, Massimo d'Alema, ha assicurato che domenica andrà a votare perché questa è un'"abitudine" che non intende perdere, ma ha anche sostenuto che non si può indignare se altri intendono fare una scelta diversa. Non la pensa come lui, invece, il popolare Severino Lavagnini che sollecita tutti " il 15 giugno ad andare in vacanza, per dare una lezione ai fantasmini di Pannella e per impedire che la demagogia possa vincere". Dal Polo, oltre Berlusconi, anche il segretario del Ccd, annuncia che andrà a votare per i referendum, nonostante sia critico per l'uso che Pannella fa di questo strumento. Con i comitati promotori del referendum è soprattutto Mariotto Segni, il quale sottolinea che "c'è sempre da parte dei potenti la nostalg
ia "dell'andiamo al mare", e soprattutto c'è il tentativo di non disturbare il manovratore. I referendum danno fastidio - dice il leader del Cobac . C'è stato il tentativo di soffocarli, prima attraverso lo strumento del quorum, poi con lo spostamento al 15 giugno, e ora col tentativo di dire: ma chi e ne importa, la gente non vada a votare così togliamo di mezzo quei rompiscatole dei referendari. I referendum sono uno strumento di democrazia diretta che in un paese come l'Italia soffocato dalla partitocrazia, ha consentito di scrivere autentiche pagine di storia". Per finire, c'è un polemico botta e risposta, tra l'ex ministro delle Risorse agricole, Adriana Poli Bortone di An, che chiede un intervento della corte dei conti sul ministro pidiessino Franco Bassanini per chiedere che sia lui a risarcire i 3 miliardi e mezzo che lo Stato sarà costretto a spendere per dover ristampare le schede sull'abrogazione del ministero delle Risorse agricole, a seguito dell'approvazione della riforma del dicastero decisa
nel marzo scorso: "La prima applicazione della legge delega di Bassanini si è tanto inutili - afferma la Poli Bortone - che sarà sottoposto nuovamente e referendum e con molta probabilità cancellato per la seconda volta". Bassanini replica piccato che è lei, invece, "è la prima responsabile del referendum", a causa della incapacità, inerzia e gestione centralista che hanno indotto le regioni a promuovere questo referendum".