REFERENDUM ALLA PROVA DEL QUORUM
"Avvenire" all'attacco: basta con gli abusi, cambiare le regole
ROMA. La corsa al quorum inizia stamane alle 7. I primi a scendere dal letto e imboccare la via delle urne su invito di Marco Pannella, saranno un nugolo di personaggi noti. Apripista very important per tentare di spianare la strada ai referendum radicali, in un appuntamento che si annuncia a grande rischio, anche se il comitato promotore si dice "fiducioso" e segnala che tra i primi a depositare la loro scheda nelle urne ci saranno, tra gli altri, l'attore Giorgio Albertazzi, i cantanti Franco Battiato, Edoardo Bennato, i Nomadi, Adriano Celentano e poi Franco Debenedetti, Luciano De Crescenzo e Gianfranco Fini, Giorgio Forattini, Raffaele La Capria e Lina Sastri, Oliviero Toscani e Gianni Vattimo. Ma la debolezza politica dei quesiti, che ha provocato una incolore campagna referendaria, con tutti i partiti alla finestra e il solo Pannella a martellare, specialmente nelle ultime due settimane, sulla richiesta di sottrarre questo voto al "bavaglio di regime" mette a serio repentaglio il raggiungimento della
soglia minima che consenta di decretare il successo dell'iniziativa (50 per cento più uno degli aventi diritto). Contro la pratica referendaria pannelliana prende una dura posizione Avvenire, quotidiano dei vescovi,
con un appello alla Bicamerale perché introduca un limite massimo annuale di quesiti referendari ed aumenti la soglia delle 500 mila firme. Il direttore della testata cattolica, Dino Boffo, rispondendo ad un lettore che gli chiede lumi sulla consultazione, si dice "in attesa di una riforma che "salvi" l'istituto del referendum dalle esagerazioni e dagli abusi". Definendo i "referendum plurimi una sostanziale violazione dei diritti elettorali dei cittadini", il direttore di Avvenire scrive: "Sono già state articolate, per fortuna di noi tutti, alcune interessanti ipotesi per correggere questa situazione e, perciò, oso sperare che i settanta commissari della Bicamerale propongano finalmente al Parlamento e all'intero corpo elettorale, cui spetterà l'ultima parola, anche questo capitolo della necessaria grande riforma delle nostre istituzioni democratiche: quantomeno con l'introduzione di un limite massimo annuale (duetre quesiti) ai referendum e con la previsione di un numero di firme di proponenti che almeno
raddoppi le attuali cinquecentomila". Il comitato promotore stigmatizza "l'iniziativa antireferendaria" e invita invece la Bicamerale "a non occuparsi di referendum". "Nel caso in cui aggiunge volesse farlo, un suggerimento vogliamo darlo: si abolisca il quorum che solo nel nostro Paese può consentire l'invalidazione di consultazioni alle quali prendono parte milioni di elettori". I familiari delle vittime della Moby Prince, il traghetto incendiatosi nel porto di Livorno hanno intanto restituito al prefetto i propri certificati elettorali. E' un gesto di protesta contro la mancata istituzione di una commissione parlamentare d' inchiesta per far luce su quella tragedia.