Roma, 16 giugno
Il dato definitivo di oltre il 30% di partecipanti al voto referendario di ieri rappresenta, pur nella evidente vittoria del partito del non voto evidentissima nelle regioni in cui storicamente erano sempre state registrate le percentuali di partecipazione al voto più alte un patrimonio prezioso di più di tredici milioni di elettori. Di questi tredici milioni, una percentuale compresa tra l'85 e il 64 si è espressa per la riforma liberale dell'ordinamento giudiziario, per l'abolizione dei residui statalisti e partitocratici nella gestione della aziende ex pubbliche, per la riforma dell'obiezione di coscienza, per l'abolizione dei privilegi dei cacciatori, e per l'abolizione dell'ordine dei giornalisti.
Nelle condizioni in cui si è giunti al voto, tredici milioni di elettori e dieci milioni di si alle riforme liberali sono un fatto politico di assoluta rilevanza, per noi, ma soprattutto per il paese, con cui bisognerà comunque fare i conti.