DOPO GLI INVITI ALL'ASTENSIONEDALL'»UNITA : ABBIAMO VINTO NOI, PERCHÉ ABBIAMO CAPITO LA GENTE
E da oggi il quotidiano pidiessino fa battaglia per cambiare i referendum
Gianna Fregonara
ROMA I due che non condividono, non protestano. Stanno chiusi nell'aria condizionata nel loro ufficio al quarto piano. Sono Letizia Paolozzi e Alberto Leiss, che si occupano della pagina »L'una e l'altro . Sono andati a votare e danno un'unica spiegazione alla campagna che il loro giornale, l'Unità, ha fatto contro i referendum: »C'è un riflesso condizionato a sinistra. Se una cosa la dice Pannella si deve fare il contrario . Stamattina non andranno alla riunione di redazione per »non soffrire troppo . Al piano di sotto c'è Rosanna Lampugnani, cronista parlamentare, che racconta perché è andata a votare. Ha guardato la foto che tiene in casa e più le piace: lei che guida un gruppo di donne vestite di nero, venute da Palo del Colle per ascoltare il comizio di Enrico Berlinguer a Bari per il referendum sul divorzio, era il 1974. »Per chi è di sinistra è innata l'idea di partecipare, di votare e scegliere. E' difficile decidere di astenersi quando si pensa alle battaglie che abbiamo fatto e che hanno cambiato
il nostro modo di vivere spiega . E' vero che i referendum di oggi sono troppi e i temi sono discutibili, ma non dobbiamo perdere l'occasione . E la sfilza di editoriali dell'Unità che invitano a non andare a votare?
Giuseppe Caldarola, il direttore, alle cinque del pomeriggio, può già essere ottimista: »13 per cento di voti, non ce la fanno. Ce lo confermano anche dai seggi . »Abbiamo vinto! , un'ora dopo, con il numero dei votanti al minimo storico, il vicedirettore Giancarlo Bosetti può complimentarsi con lui. Arrivano nuovi dati. Telefona il condirettore Piero Sansonetti. Altro scambio di complimenti: »Abbiamo visto giusto, abbiamo interpretato una corrente di opinione, quello che molti pensavano. Abbiamo detto che il re è nudo . Si può andare a cena, il caso è chiuso, il risultato, dice Caldarola, è »clamoroso .
»Veramente si è chiuso sabato sera quando è andato in stampa l'editoriale, affidato allo scrittore Salvatore Mannuzzu , racconta ancora Caldarola. Il titolo è molto esplicito: »Per salvare i referendum meglio non votare . Motivazione: »Ci mortifica, invincibilmente ci mortifica non andare a votare, ma oggi il vero referendum è se si accetta questo modello degenerato di democrazia diretta... Non c'è altra via se vogliamo contrastare la raffica indiscriminata dei referendum venturi . E' l'ultimo editoriale della serie iniziata una settimana fa. Franco Cazzola aveva scritto »Non andate a votare i referendum . L'aveva ripetuto Sansonetti due giorni dopo, rispondendo all'indignazione di Marco Pannella. »Pannella? Mi è indifferente, lo ritengo irrilevante nella vita politica italiana. Sicuramente non è un padre della Patria, l'Italia non gli deve nulla ieri sera Caldarola poteva permettersi di lasciarsi andare e confidare . Mi sa che questa può essere la fine politica di Pannella . Da oggi l'Unità comincia una nu
ova battaglia per cambiare i referendum.
E la redazione? »La posizione del giornale spiega Caldarola l'ho decisa io. Non c'entra la redazione e neppure il partito: non siamo un collettivo politico né una lobby. La redazione è stata informata il giorno dopo. Ma il consenso mi è parso quasi unanime. Quanto agli altri, la cosa che non accetto è che mi critichino dicendo che la nostra posizione è snob. Non è vero: non possono più accusarci di totalitarismo e ci tacciano di elitarismo. Se una cosa si può dire è che non tutti a sinistra hanno saputo cogliere come noi il sentimento della gente . Poi scherza: »Vi ho salvati da Pannella, c'era anche il rischio di far abolire l'ordine dei giornalisti .
Ma fino a ieri sera non tutti erano sicuri all'Unità di aver interpretato il »sentimento della gente . Racconta Stefano Bocconetti: »Io sono andato a votare per l'obiezione di coscienza perché ho temuto che potesse raggiungere il quorum e vincere il no, non si sa mai . »Non ho votato perché si rischiava la pagliacciata. E alla fine è stata data una connotazione troppo politica ai referendum spiega Alba Solaro, critico musicale . Il gioco sul quorum rischiava di farci dividere tra partito dei pannelliani e degli antiPannella . Forse il sentimento più diffuso a sinistra, l'ha interpretato Sergio Staino nella striscia di ieri sempre sull'Unità: »Esci a votare? Perché? Per salvare l'istituto del referendum, visto mai che un giorno se ne possa fare uno per abolire Pannella .