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Notizie lista Pannella
Segreteria Rinascimento - 17 giugno 1997
Da "L'UNITA'" del 17 giugno 1997, pag. 2

ORA IL POLO SCARICA PANNELLA "BASTA COI REFERENDUM FIUME"

Veltroni l'abuso sta distruggendo l'istituto

Da destra a sinistra critiche all'eccesso referendario e proposte di modifica

Roma. Referendum, così non va. L'abuso che se ne fa finisce per distruggerli dice il vicepresidente del Consiglio, Veltroni. Serve "senno e discernimento" - afferma Berlusconi. E Fini: basta con i pacchettifiume, "con i quesiti poco chiari". Il referendum, uscito malconcio dall'ultima tornata che ha visto la partecipazione attestarsi al minimo storico del trenta per cento, per esser rilanciato quale importante strumento di democrazia deve essere riformato. A poche ore dal voto di domenica scorsa, il commento che viene dalle istituzioni dalle forze politiche sia di maggioranza che di opposizione è pressochè unanime. E, intanto, su Pannella, che torna alla carica proponendo altri trentacinque referendum, piovono critiche anche da parte di ex compagni di battaglie politiche come Marco Boato, relatore nella Bicamerale sulla riforma costituzionale della giustizia, che, comunque, si dice un referendario convinto. "Caro, Marco dice Boato commetti un errore gravissimo a riproporre una massa di altri quesiti". Inta

nto, il ministro dell'Interno, Giorgio Napolitano, rispondendo ai duri attacchi di Pannella, afferma: "La spiegazione dell'insuccesso non la dà il ministro dell'Interno e però non può che essere politica". Nessuna persona di buon senso - aggiunge Napolitano può ritenere che votando due settimane prima si sarebbe raggiunto il sessanta per cento". Quanto alle accuse lanciategli da Pannella di essere "il ministro della polizia", Napolitano replica: "Il ministro dell'interno è sicuramente anche il ministro della polizia. Non c'è niente di male, non lo prendo come un insulto. La considero una parte fondamentale della mia responsabilità. Il ministro aveva il dovere di fare tutto il necessario per garantire il re regolare svolgimento dei referendum, anche le contestazioni sulla distribuzione dei certificati sono state confutate". Forze politiche e costituzionalisti sono ora alle prese con il che fare dopo la consultazione andata a vuoto di domenica scorsa. Per il vicepresidente del Consiglio, Walter Veltroni "non

è mai una buona notizia che vengano chiamati a votare milioni di cittadini e poi non si raggiunga il quorum". "C'è stato osserva il vicepremier un abuso dei referendum e questo ne ha fatto uno strumento ormai logorato". Sarebbe, dunque, necessario "proporre agli elettori quesiti più meditati e possibilmente più concentrati". Basta, dunque, "con i referendum a grappolo" e per limitare le spese si potrebbe anche ricorrere al "voto elettronico". "Vedo, invece, osserva Veltroni che già si annunciano altri referendum, questo non è giusto". E ricorda: "I referendum hanno cambiato la vita nazionale. Quello del '74 sul divorzio resta fra i momenti più alti del confronto democratico". "E' opportuno discutere alcune modifiche " dice Silvio Berlusconi. E aggiunge: "Le materie erano troppo lontane dai cittadini. I referendum vanno usati con senno e discernimento e, comunque, troppe volte nel nostro paese si chiama la gente a votare e poi non si dà seguito al voto, soprattutto se quello che si vota å in distonia co

n gli interessi della sinistra". Per il leader di An, Gianfranco Fini, il fatto che la stragrande maggioranza degli italiani domenica giornata - afferma - non felice per la democrazia" abbia preferito disertare le urne è dovuto all'uso "distorto" del referendum. Gli elettori sono stati chiamati a votare su quesiti "molto tecnici, alcuni addirittura incomprensibili". "Se non fosse stato per le polemiche dell'ultima settimana osserva il presidente di An , probabilmente gli italiani avrebbero disertato ancor più massicciamente le urne". Fini propone che il referendum non sia solo di tipo abrogativo, ma anche "consultivo". Infine, il leader di An respinge, in modo tranchant, le accuse di partitocrazia fatte da Pannella a quelli che aveva definito "i gemelli siamesi D'AlemaFini": "Evidentemente la smania di protagonismo porta Pannella a sragionare anche dopo l'esito referendario". E Fausto Bertinotti, segretario di Rifondazione comunista: "Ho votato e ora con la coscienza a posto posso dire che occorre aprire

una riflessione sul referendum. Così non funziona affastellarne tanti significa non farne nessuno". In questo modo, per il leader del Prc, "si crea un clima di confusione e si scoraggia chi invece vuol partecipare al voto referendario". Quindi, Bertinotti propone che si voti "un referendum alla volta". Fabio Mussi, presidente dei deputati della Sinistra democratica, afferma che il voto di domenica "non è uno schiaffo ai referendum, che è un istituto prezioso per la democrazia, ma solo uno schiaffo a Pannella: il suo fantasma è un vampiro che rischia di far diventare fantasma i referendum". A Mussi replica irato Pannella che lo definisce "Mussoff" e lo accusa di "stalinismo". Pier Ferdinando Casini, segretario del Ccd, dal canto suo afferma: 2Era fatale che prima o poi l'abuso dei referendum ingenerasse una stanchezza ancora maggiore negli elettori. E un giorno triste quando le urne vengono disertate. Preferiamo, comunque continuare a litigare con Pannella che festeggiare con la sinistra e l'Unità". Ma il seg

retario del Cdu Buttiglione a Pannella dice: "I1 troppo storpia". Il segretario del Sì, Boselli: "Pannella si è sconfitto da solo". Intanto, il Verde Pecoraro Scanio propone che sia abolito il quorum. Il segretario del Pds e presidente della Bicamerale, Massimo D'Alema, dal canto suo, ieri ha preferito il silenzio: "Sto facendo un lavoro importante nella Bicamerale e preferisco non entrare nelle polemiche. Il paese è avvezzo alle polemiche, anzi, non il paese, ma un certo tipo di politica".

 
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