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Notizie lista Pannella
Segreteria Rinascimento - 18 giugno 1997
Da "L'OPINIONE" del 18 giugno 1997, pag. 2

DOMENICA 15 GIUGNO 1997, ORE 22, SUICIDIO DELLA SOVRANITA' POPOLARE

Caro Direttore, nato nella seduta del " dicembre del 1917 per volontà dell'Assemblea Costituente, immesso nel potere democratico dal 1 gennaio 19~o, dopo poco più di cinquant'anni di stentata esistenza, muore esautorato dall'astensionismo referendario il popolo Sovrano. Le analisi della sua perigliosa esistenza saranno compito degli storici che vorranno studiare le motivazioni sociopolitiche di un gesto che non trova uguali nella storia della società democratica moderna; stendere la cronaca delle ultime ore vissute da questa Repubblica democratica, å fatto di cui scientemente possiamo raccontare il dipanarsi. Un odio pervicace contro la caccia ha trascinato per decenni il progetto politico di Marco Pannella e dei Club che a lui fanno capo. Travolto da questa passione, Pannella ha trascurato le più elementari norme della psicologia di massa e, come un toro infuriato, ha maramaldeggiato contro i cacciatori di uccelli rendendoli (per la terza volta) bersaglio grossolano di un referendum abrogativo che avrebbe d

ovuto privarli di certe libertà di cui i cittadini non hanno mai nè sentito nè sofferto l'abuso. A nulla son valsi i distinguo rabberciati dai vari Della Vedova sul diritto alla proprietà privata dei terreni violati dai cacciatori di uccelli; la stupida animosità degli ambientalisti'' di carriera contro i cacciatori di volatili, e, non si capisce perchè non anche contro i pescatori di pesci, è stata verosimilmente percepita e, ripetendo un copione dèjà vu, il popolo sovrano ha fatto harakiri astenendosi dal votare quei referendum che lo impegnavano nel recupero di diritti conculcati dalla partitocrazia burocratica. Sul loculo dei referendum denegati, å stato scolpito un austero epitaffio: qui giace il popolo sovrano. Un voto. Il suicidio, sotto qualsiasi aspetto lo si consideri, resta sempre un gesto assurdo, incompatibile con la ragione; se viene effettuato, metaforicamente, a spese delle istituzioni democratiche, la conseguenza logica per il popolo che lo subisce, å la perdita delle peculiarità della democ

razia. E non è vero che la quantità abnorme dei referendum in predicato sia stata la causa primaria di questo suicidio. Il rifiuto ai referer1dum å stato orchestrato con un silenzio doloso dell'informazione, voluto da quelle corporazioni di potere che solo dai referendum vedono insidiato il loro dominio. L'ignavia del popolo sovrano che non ha saputo comprendere la portata della posta in discussione, consentirà agli oligarchi delle lobbys di conservare le loro potestà prevaricatrici ancora per decenni: nel nome della democrazia Le analisi sociopolitiche che Radio Radicale arzigogola attraverso l'eter, per giustificare i tanti motivi che hanno portato a questa debacle dell'istituto referendario, non hanno alcun valore, se non quello di confermare la stupida protervia degli organizzatori dei referendum che non hanno minimamente capito il fastidio epidermico che certi ragionamenti provocavano in chi li ascoltava e li ascolta tuttora. La giornata di sole del 15 giugno non ha alcuna responsabilità nella diserzion

e dalle urne del popolo italiano: saremmo autorizzati a credere, altrimenti. che il 14 luglio del 1789, giornata di sole rovente a Parigi, non fu espugnata la Bastiglia.

Celestino Ferraro

Napoli

 
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