"I REFERENDUM DANNEGGIATI DA 8 IRREGOLARITA'"
ROMA Il flop dei referendum è dipeso da ben 8 irregolarità governative: è questa la tesi sostenuta ieri da Marco Pannella. La più contestata è la decisione del Viminale di fissare al 15 giugno il voto: data "infausta", lamentano i pannelliani, "con le scuole già chiuse, 2 milioni e 700 mila italiani m ferie e 8 milioni di cittadini in più rispetto a aprile e maggio, secondo i dati Enit, lontani dai luoghi di residenza". Le altre irregolarità indicate dai riformatori: la ritardata e mancata consegna dei certificati di iscrizione nelle liste elettorali; il ritardo con cui la Rai ha avviato le tribune referendarie l'assenza di dibattiti televisivi; il fatto che i telegiornali hanno informato solo negli ultimi dieci giorni; il silenzio delle emittenti nazionali private nonostante le denunce del Garante Casavola; le sistematiche irregolarità ai seggi elettorali; e persino la decisione di spostare a domenica lo spareggiosalvezza per la permanenza in serie A tra Piacenza e Cagliari, previsto per sabato. "Pur di ma
ssacrare il dissidente Pannella ha detto il leader riformatore il partito del non voto ha detto "chi se ne importa'' dei problemi della caccia, dell'ambiente. ".