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Segreteria Rinascimento - 18 giugno 1997
Da "L'OPINIONE" del 18 giugno 1997, pag. 1

QUANDO IL GIUDICE OBBEDISCE ALLA PUBBLICA ACCUSA

Milio: "Ci sono altri episodi documentati, ma la maggior parte non vengono a galla. Bisogna separare le carriere"

E poi dicono che la giustizia è lenta. Il carteggio tra l'ex pm Antonio Di Pietro e l'ex gip di Milano Italo Ghitti è già sulla scrivania del Guardasigilli. Lo ha fatto sapere lo stesso Giovanni Maria Flick nel corso di un convegno romano. E' Presumibile, dunque che il ministro, titolare dell'azione disciplinare invii subito il fascicolo al Csm chiedendo l'apertura di un procedimento d'inchiesta e l'accertamento di eventuali responsabilità. Insomma, nulla da eccepire. La macchina giudiziaria si å messa in moto. Flick ha fatto il suo dovere con tempismo e professionalità. Peccato che non servirà a niente. A ricevere la documentazione inviata dal ministro della Giustizia, infatti, ci sarà anche il consigliere Italo Ghitti. Altro che conflitto d'interesse. L'ex gip, approdato al Csm nella seconda metà del`94, dovrebbe valutare l'opportunità di avviare un provvedimento disciplinare contro se stesso. Difficile non immaginare quale potrebbe essere la decisione. Non solo. Anche ammettendo che il Csm riesca a supera

re l'imbarazzante contrattempo nulla ci assicura che l'azione disciplinare arrivi a destinazione. I precedenti sono poco incoraggianti. Come ricorda l'avvocato Pietro Milio, unico senatore eletto nelle liste dei Riformatori, "non è la prima volta che capita una vicenda del genere". Anzi, spiega, "siamo di fronte ad una curiosa analogia tra il rito ambrosiano e il rito Conca d'oro. Quello ambrosiano recita 'caro Italo, caro Antonio', quello Conca d'oro fa invece 'caro Sergio, caro Giovanni'. o... Mi riferisco al procedimento a carico del parlamentare regionale siciliano Turi Lombardo. Tra le carte fu trovata una lettera del gip Sergio La Commare indirizzata al pm Giovanni Ilarda in cui si leggeva: "Caro Giovanni, ti rimetto le argomentazioni svolte dal difensore di Lombardo contro la richiesta di proroga delle indagini... ti sarei molto grato se tu volessi scrivermi due righe in modo da evitarmi una noiosa camera di consiglio". Il tutto in nome della libertà e della giurisdizione. E il Csm cosa ha fatto? Il C

onsiglio superiore ha avviato un'azione disciplinare a carico del gip. E lo scorso 15 novembre sono stati disposti il trasferimento e la censura formale. La Commare, insomma, è stato punito? Macchè, è rimasto a Palermo e non ha neanche cambiato ufficio, è passato direttamente dall'incarico di gip presso il tribunale a quello di giudice presso la quinta sezione penale del tribunale. L'unica conseguenza del provvedimento disciplinare å stata il trasferimento di La Commare dal piano rialzato al secondo piano. Sostanzialmente non è cambiato nulla. Cosa che probabilmente accadrà anche con il caso GhittiDi Pietro... Io andrei al di là dell'episodio specifico, qui c'è una prova scritta, venuta casualmente fuori, di quello che in Italia negli ultimi anni si è consumato tra procure ed uffici gip, e cioè l'adesione e l'accordo tra giudicanti ed inquirenti. Il che significa che la separazione delle funzioni servirebbe a poco? Non basta. Penso che sia inevitabile e improrogabile la separazione delle carriere. Questi e

pisodi, ripeto, sono venuti a galla casualmente, ma chissà quanti ce ne sono sommersi. Non tutti i casi sono documentati, chi lavora in procura pero sa benissimo che l'intesa tra il pm e il gip è all'ordine del giorno. Oggi lei parteciperà ad un convegno sulla vicenda giudiziaria della centrale elettrica di Gioia Tauro. Anche lì ci sono stati episodi di questo tipo? Lì sono avvenute cose allucinanti. Fortunatamente c'è stata una corte d'Assise che ha avuto il coraggio di scrivere e di affermare in una sentenza le azioni incredibili compiute dai pm. Di quale procura parla? Di quella di Palmi, naturalmente, già nota per altre vicende poco chiare. E cosa è successo? Che la procura ha messo sotto inchiesta l'intera operazione politica ed economica che ha dato vita alla centrale termoelettrica. Ad un certo momento il gip che aveva osato respingere la richiesta di sequestro della centrale partita dai pm è stato addirittura rimosso, sostituito dal capo dell'ufficio. Il suo successore, ovviamente, non solo ha proced

uto al sequestro ma ha messo pure dietro le sbarre quasi tutti i cinquantasette indagati. Poi, come è andata a finire? La vicenda si è conclusa l'antivigilia di Natale del 96, con l'assoluzione per tutti perchè il fatto non sussiste. Le motivazioni compendiate in circa seicento pagine sono state depositate circa un mese fa. Ed å un poema da leggere, io ho estrapolato le pagine più sfiziose. In alcuni passi i giudici arrivano a dire che si resta terrorizzati davanti all'uso che hanno fatto i pm delle indagini giudiziarie.

 
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