TORMENTONI INFINITI: PANNELLA E' FINITO
Di Marcella Leone
Qualsiasi cosa dica o faccia, il solito coro: non è più lui, è finito. Da trent'anni, per i nemici di sempre, per gli amici persi per la strada, per i simpatizzanti incerti, il vero Marco Pannella è sempre quello della sfida precedente. Il Marco di giornata, invece, è un cialtrone. "L'ombra di se stesso" come lo liquida il capo dei deputati del Pds Fabio Mussi.
Pochi lo sanno, ma l'etichetta del "non è più lui" gli venne affibbiata nei primi anni '70, la stagione d'oro, alla vigilia del vittorioso referendum sul divorzio. A scandalizzarsi fu il giornalista e critico cinematografico liberale Carlo Laurenzi: un adepto del circolo di Mario Pannunzio e del 'Mondo', del quale anche Pannella faceva parte. Com'era possibile, si chiedeva, che un giovane politicamente accorto si trasformasse in un capopopolo?
Per Pannella la scoperta del referendum fu l'inizio di una carriera tutta contro la politica ufficiale. Ora invece pare che proprio l'abuso referendario lo abbia rovinato. "Ha deformato i suoi connotati politici, non privi di tratti nobili, in una maschera sprezzante, ossessionata, molesta" ha scritto sull'"Unità" Michele Serra. Una mania quella di Serra di attaccare il Pannella di oggi in contrapposizione al bravo politico di ieri.
Al Marco del tempo che fu non andava meglio. Nel '74 aveva cominciato lo sciopero della fame per chiedere la depenalizzazione dell'aborto. Il digiuno suscitò prese in giro e l'indignazione dello scrittore Leonardo Sciascia, all'epoca legato al Pci: "Alle mie spalle ci sono troppi secoli di digiuno involontario perché io possa apprezzare un digiuno volontario". L'aborto divenne legge e nel 1981 Sciascia fu eletto deputato radicale.
Nel '75 Arrigo Benedetti dedicò al declino di Pannella e dei suoi un editoriale sul Corriere della sera: "Tutti ne parlano, li deprecano, non vogliono prenderli sul serio. Ma che pagliacci, pensa l'italiano sicuro di sé". Vent'anni dopo, ecco Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, apostrofare Marco: "Lei è l'ex Pannella, quello che una volta faceva le battaglie civili?". La campagna contro la fame nel mondo, nel '79 fece intasare i centralini radicali. In migliaia sbraitavano nella cornetta: "Siete impazziti, con tutti i problemi che abbiamo in Italia?".
Negli anni del terrorismo Pannella fu guardato con sospetto per l'ostruzionismo alle leggi sull'emergenza e sui pentiti. Racconta Emma Bonino, oggi Commissario Europeo: "Stavo parlando da ore in una Camera deserta. Alle tre di notte Gian Carlo Pajetta mi interruppe: quando hai finito, spegni la luce. Eravamo considerati fiancheggiatori di drogati e terroristi per aver fatto eleggere Enzo Tortora e Toni Negri".
Quando poi fu eletta con i radicali Ilona Staller, in arte Cicciolina, si indignò Giovanni Agnelli: "Penso che la cosa più umiliante sia l'intenzione di chi l'ha voluta portare". Una trovata che suscita tuttora il biasimo del politologo Sergio Romano: "Pannella ha il merito, nella sua contraddittoria carriera, di avere portato strumenti senza i quali il Paese si sarebbe anchilosato. Però la signora Staller ha contribuito a screditare la vita politica italiana".
Nel '94 si parlò di correggere in senso restrittivo la legge sull'aborto. "Non ci provate!" urlò Pannella. E Giampaolo Pansa gli celebrò il consueto funerale: "Politicamente è morto e sepolto". Gianfranco Fini mise l'epitaffio: "Qui giace un travestito della politica". Dopo l'accordo di Pannella con Silvio Berlusconi, ecco Francesco Rutelli, ex pannelliano sindaco di Roma, prendere le distanze: "Non ne voglio più sentir parlare". Pannella trasformista? A sorpresa lo difende Valentino Parlato, uno dei padri del Manifesto: "Marco è tutto e il contrario di tutto. Bisogna volergli bene". Con gli ultimi referendum l'indignazione ha raggiunto l'apice. Ma Gianfranco Pasquino, politologo del Pds, gli rende onore: "In Italia non esistono leader fantasiosi, Pannella lo è da 25 anni". E Marcello Pera, professore di Forza Italia: "Le sue battaglie sono importanti. Ma senza strumenti parlamentari per sostenerle qualsiasi vittoria è vanificata".