ROMANI, VOLETE VOI IL LATTE PRIVATO?
Basta che i liberisti del Polo si distraggano un attimo e subito gli statalpopulisti della destra danno una martellata al mercato, a costo di allearsi con i comunisti. Ultima prova il referendum del 15 giugno sulla privatizzazione della Centrale del latte di Roma, promosso da Rifondazione comunista ma anche da An e Forza Italia. I promotori della consultazione romana cercano di boicottare la privatizzazione voluta dal sindaco Francesco Rutelli perché il latte pubblico garantirebbe i consumatori e impedirebbe che la Centrale finisca ai "ai soliti noti"
Ma il referendum ha provocato le proteste proprio del mondo liberista che il Polo vuole rappresentare. Sulla prima pagina del Sole24 Ore Innocenzo Cipolletta della Confindustria ha definito la consultazione "un esempio di italica follia", ricordando che le corporazioni che si oppongono alla privatizzazione "rappresentano uno spaccato della vecchia Italia che vive ed è vissuta nella pratica delle clientele". Sul Corriere della sera Alessandro Penati arriva ad accusare il Polo di essersi adeguato, per convenienza politica, al nuovo andazzo antiliberista del Pds. E intanto i romani pagano 31.5 miliardi di lire all'anno per finanziare i debiti di un'azienda che, sostiene il suo presidente Aldo Palmeri, diventerebbe più efficiente se passasse ai privati.